Alla galleria Drago Artecontemporanea, Bruno Munari e Joe Tilson insieme in una mostra
Due artisti molto diversi, uniti da una grande progettualità e manualità
Due artisti molto diversi, un accostamento azzardato e spiazzante.
La mostra in programma alla galleria Drago Artecontemporanea mette una accanto all'altra sculture in legno che i due artisti hanno realizzato tra gli anni '80 e '90. Il grosso della mostra è appunto rappresentato da queste opere tra la pittura e la scultura, tra il progetto e l'oggetto da collezione.
Sette sono i legni di Joe Tilson, forse uno tra gli artisti inglesi più conosciuti ed apprezzati in Italia, accompagnati da tre lavori su carta pesante di diverse dimensioni realizzate tutte negli anni '90 e tutte con richiami, come nella tradizione del maestro, a temi della classicità greca.
Le opere in mostra di Bruno Munari, invece, coprono un arco di tempo più vasto; anche se realizzati più di recente, questi lavori sono tutti ispirati a progetti risalenti nella maggior parte dei casi agli anni '50 , ed in un caso addirittura agli anni '30, all'inizio cioè della carriera artistica dell'artista milanese.
Oltre ad alcuni esempi di ''Negativo - Positivo'' (due dei quali curvi) in galleria sono visibili anche una ''macchina inutile'' ed una ''scultura da viaggio'' in ottone nichelato. Le bassissime tirature delle sculture realizzate da Munari fanno di queste opere alcune tra le più rare in assoluto reperibili sul mercato.Per la quarta volta in nove anni di attività la galleria Drago Artecontemporanea presenta al pubblico opere di Bruno Munari; le opere in mostra questa volta completano un progetto che ha portato in Sicilia i diversi aspetti dell'arte del maestro milanese scomparso pochi anni fa.
La mostra potrà essere visitata ogni giorno (tranne il martedì) dalle 17.00 alle 20.00 e la domenica mattina dalle 10.00 alle 12.30.
Le visite alla mostra sono possibili anche in altri orari previo appuntamento. Per appuntamenti telefonare al numero: 339.6752646.
La galleria Drago Artecontemporanea si trova in Via Consolare a Bagheria (PA)
Bruno Munari - Nato a Milano nel 1907, Bruno Munari si trasferisce prestissimo con i suoi genitori a Badia Polesine, nella campagna veneta vicino all'Adige. A diciotto anni torna a Milano e, nel 1925, grazie all'aiuto dello zio ingegnere, comincia a lavorare come grafico. Le sue prime creazioni pubblicate su varie riviste dell’epoca risalgono al 1926 e sono firmate "bum", perché in quel periodo Munari si faceva chiamare così.
Nel 1926 entra in contatto col movimento futurista e, tra il 1927 e il 1933 partecipa alle collettive della galleria Pesaro, oltre che alle Biennali e alle Quadriennali degli anni Trenta.
La sua attività artistica spazia dalla pittura al collage, alla grafica, al design, alle opere polimateriche. Nel 1930 crea la sua prima ''macchina aerea'', che anticipa le ''macchine inutili'', costruzioni del tutto astratte, sospese o appoggiate a terra. Nello stesso anno si associa anche con Ricas (Riccardo Castagneri) e con il marchio R+M i due artisti produrranno grafica pubblicitaria fino al 1938.
Nel 1933 Munari allestisce la sua prima personale alla Galleria delle Tre Arti, a Milano. L'anno seguente compare tra i firmatari del ''Manifesto tecnico dell'aeroplastica futurista'' e nel 1935 realizza una serie di dipinti astratti. Nella seconda metà degli anni Trenta entra in rapporto con gli artisti del Milione, galleria in cui esporrà gli ''oggetti metafisici'' nel 1940. Negli stessi anni si avvicina anche al gruppo di ''Valori Primordiali'', firmandone il Manifesto.
Nel 1942 pubblica un libro sulle ''macchine inutili'' e nel 1947 comincia a costruirle in serie. Dal 1939 al 1945 lavora come grafico per Mondadori ed è art-director della rivista ''Tempo''. Nel 1945, con il medesimo editore, comincia la sua serie di libri per bambini che, pensati per il figlio Alberto, vengono poi tradotti in tutto il mondo.
Nel secondo dopoguerra, nel 1948, è tra i fondatori del MAC (Movimento Arte Concreta), accanto a Gillo Dorfles, Gianni Monnet e Atanasio Soldati. A partire dal 1949 costruisce i ''libri illeggibili''.
Dal 1952 comincia a produrre giocattoli in gommapiuma, portaceneri cubici, lampade di maglia e firma il ''Manifesto del Macchinismo''. Nel 1962, presso il negozio Olivetti di Milano, organizza la prima Mostra di Arte Programmata.
A partire dagli anni Settanta approfondisce i suoi interessi in ambito didattico e contribuisce al rinnovamento teorico e pratico dell'insegnamento artistico creando la prima struttura abitabile trasformabile, L'Abitacolo. Nel 1977 realizza il primo Laboratorio per l'Infanzia alla Pinacoteca di Brera.
Da allora la sua fama si è sparsa per il mondo. Gli sono state conferite molte onorificenze; numerose scuole in Europa, America e Asia lo hanno insignito di vari titoli e ovunque si fanno mostre a lui dedicate.
Bruni Munari muore il 30 settembre 1998 a Milano.
Joe Tilson - Joe Tilson è nato a Londra il 24 agosto 1928. Ha lavorato come carpentiere e falegname dal 1944 al 1946. Dal 1949 al 1952 ha frequentato la St. Martin's School of Art e dal 1952 al 1955 il Royal College of Art (insieme a Peter Blake e a Richard Smith). Vince il premio Roma nel 1955.
Nel 1956 soggiorna a Roma, in Abruzzo e a Venezia e successivamente trascorre lunghi periodi in Sicilia e in Spagna. Nel 1958 fa ritorno a Londra, dove insegna alla St. Martin's School of Art e, quindi, come professore Universitario alla Slade School, alla University College e al Kings College. Successivamente insegna all'Università di Durham, a Newcastle-upon-Tyne. Tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Marlborough di Londra nel 1962 e nel 1964 viene invitato alla Biennale di Venezia ed al Padiglione Inglese alla Triennale di Milano.
Nel 1966 insegna a New York alla School of Visual Art e nel 1971 alla Hochschule di Amburgo. Nello stesso anno partecipa con un'opera a ''D'Après'', Rassegna Internazionale delle Arti e della Cultura a Lugano.
Nel 1972 da Londra si trasferisce nel Wiltshire. Vince il primo Premio alla V Biennale di Cracovia nel 1974 e nello stesso anno viene allestita una mostra retrospettiva delle sue opere al Boymans Van Beuningen di Rotterdam; mostra poi trasferita a Bruxelles e all'Università di Parma nel 1975, organizzata dal Prof. Arturo Carlo Quintavalle.
Nel 1976 viene invitato a Milano, a Palazzo Reale, nella mostra organizzata con il British Council ''Arte Inglese Oggi'', le Edizioni Pre-Art di Milano gli dedicano un'importante monografia con l'introduzione di Pierre Restany e un importante testo critico di Arturo Carlo Quintavalle.
Nel 1979 tiene un'importante retrospettiva di grafica alla Art Gallery di Vancouver.
Nel 1982 le Edizioni d'Arte Vanessa gli dedicano una monografia nella serie dei ''Maestri Contemporanei'', con un testo di Gillo Dorfles per l'edizione italiana, di Michael Compton per l'edizione inglese. Nel 1983 partecipa con Giò Pomodoro e Ipoustéguy alla mostra ''Le materie dell'opera'', realizzata a Volterra dal Prof. Antonio Del Guercio. Altre mostre sono nel 1984 a Bristol, nel 1985 a Venezia, nel 1987 a Lubiana, nel 1989 a Milano ed a San Giovanni Valdarno, nel 1990 a Cortona e nel 1991 a Plymouth, ad Aosta, e alla Waddingtum Galleries di Londra.
Le sue opere sono conservate nelle più importanti gallerie e musei di tutto il mondo: Venezuela, Svezia, Norvegia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Italia, Germania, Olanda, Danimarca, Svizzera, Brasile, Canadà, Belgio. Attualmente vive a Christian Malford nel Wiltshire in Inghilterra, soggiornando per alcuni mesi all'anno a Cortona.