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Alla Regione risultano più i ''corrotti'' che i fannulloni...

Dalla relazione richiesta dall'assessore alla Presidenza siciliana Giovanni Ilarda

24 luglio 2008

Nei giorni scorsi l'assessore regionale alla Presidenza siciliana, Giovanni Ilarda, con una nota inviata al dirigente generale del dipartimento competente, ha chiesto di acquisire i dati relativi al personale sottoposto a procedimenti disciplinari "finalizzati alla destituzione". "Il dipendente il cui reiterato comportamento è causa di gravi ritardi e inadempienze nella erogazione dei servizi ai cittadini - sottolineava l'assessore nella richiesta - va licenziato. Questa eventualità è già prevista nel codice disciplinare del contratto di lavoro vigente e, dove si ravvisi la fattispecie, la norma deve essere applicata senza ritardo" (LEGGI).

Gli uffici della Presidenza, rispondendo alla richiesta dell'assessore Ilarda,  hanno consegnato un report sulle azioni disciplinari in corso nel 2008 e su quante di queste potrebbero portare al licenziamento il dipendente.
Ebbene, alla Regione non risultano molti fannulloni. Negli ultimi due anni, ad esempio, sono stati licenziati otto dipendenti regionali ma solo uno per essere risultato ripetutamente assente dal posto di lavoro senza alcuna giustificazione. Gli altri licenziati invece avevano procedimenti disciplinari per concussione, corruzione e peculato nei confronti dell'amministrazione stessa. In sintesi su 14 mila dipendenti (21 mila comprese le società partecipate e i contrattisti), soltanto un dipendente che non lavorava bene è stato scovato e licenziato.
Pochi fannulloni anche nella lista nera dei 51 regionali al momento sotto procedimento disciplinare. Qui gli assenteisti si contano sulle dita di una mano, considerando che ben 20 procedimenti disciplinari riguardano azioni penali in corso. Sono appena quattro le azioni per "telefonate eccessive dal luogo di lavoro, sforamento del tetto dei giorni di malattia e assenza ingiustificata dal luogo di lavoro".

Stando, dunque, alle cifre statistiche sui licenziamenti e i provvedimenti disciplinari aperti dalla Regione nei confronti dei suoi 14 mila dipendenti diretti dal 1988 a oggi, emerge chiaramente come la macchina dei controlli e delle sanzioni non abbia coinvolto negli ultimi 20 anni i presunti fannulloni, se non in minima parte. Dal 1988 hanno perso il lavoro 21 regionali (ben 8 tra il 2006 e il 2007). I licenziamenti hanno riguardato per la maggior parte condannati per peculato (l'utilizzo per fini privati dei mezzi della Regione, dal telefono alle auto), per concussione (la richiesta da parte dei dipendenti di denaro per sbrigare delle pratiche), corruzione (l'aver accettato soldi in cambio di favori), truffa (ammanco di soldi dalle casse dell´ufficio) o insubordinazione (comportamenti violenti nei confronti del superiore).
Lo stesso discorso vale anche per i provvedimenti disciplinari: negli ultimi 20 anni sono stati 350 quelli attivati, una media di 20 all'anno. Ma quasi la metà di questi non ha riguardato alcun comportamento da fannullone: 128 procedimenti sono stati aperti per fatti singoli, come l'essersi allontanato per assemblee sindacali non autorizzate. Conti alla mano sono state avviate appena 172 azioni per comportamenti scorretti e penalmente dal 1988 a oggi. E tutti i procedimenti riguardavano reati, sforamento del tetto di assenze per malattia, ritardi nella presentazione dei certificati medici, assenza durante la visita fiscale e insubordinazione.

Negli ultimi anni il direttore del Personale Alfredo Liotta e il dirigente dell'ufficio disciplinare Massimo Galli hanno comunque avviato una stretta sui licenziamenti e i provvedimenti disciplinari, che se nel 2006 erano stati appena 16, soltanto nei primi mesi di quest'anno sono stati 51. Lo stesso discorso sui licenziamenti, appena 13 dal 1988 al 2006, e 8 negli ultimi due anni. "Abbiamo avviato un monitoraggio su tutta l'azione sanzionatoria dell'amministrazione negli ultimi anni, triplicando le azioni avviate dal 2006 a oggi - ha detto Galli - I fannulloni? Su questo fronte, che ha a che fare con l'insufficienza di rendimento, hanno un ruolo centrale i singoli dirigenti degli uffici: sono loro che devono segnalarci eventuali comportamenti scorretti".

Intanto ad Agrigento.... Ventisette dipendenti della Provincia regionale di Agrigento sono stati denunciati dai carabinieri per assenteismo. Gli impiegati, secondo quanto è stato ricostruito dagli uomini dell'Arma, facevano timbrare i cartellini elettronici per la rilevazione delle presenze da colleghi di lavoro, mentre loro non si presentavano o arrivavano in ritardo.
I dipendenti sono accusati di truffa aggravata in danno dello Stato e falso ideologico.
 

[Informazioni tratte da un articolo di Antonio Fraschilla (Repubblica/Palermo.it) e da La Siciliaweb.it]

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24 luglio 2008
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