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Alla Regione siciliana è allarme default

Un buco di quasi tre miliardi di euro. E si parla di tagli di almeno il 40%

20 marzo 2013

È allarme bilancio alla Regione siciliana tanto che nei corridoi dell'Assemblea regionale c'è chi rispolvera lo spauracchio del default, incubo che aveva scandito gli ultimi mesi del precedente governo Lombardo.
In ballo c'è un buco da coprire di quasi tre miliardi di euro: 1,9 di tagli a trasferimenti per quest'anno e un miliardo di disavanzo dell'anno scorso. La commissione Bilancio dell'Ars infatti ha convocato per oggi diversi dirigenti della Regione per avere un quadro più dettagliato sulle voci di spesa. Si parla di tagli di almeno il 40% con impatto sui diversi assessorati e su un bilancio di circa 27 miliardi di euro. Ma anche questo potrebbe non essere sufficiente.

Al momento, secondo alcuni deputati, ci sarebbero fondi solo per coprire gli stipendi dei regionali, le pensioni e parte delle spese di funzionamento dell'amministrazione. Tanto che la commissione e il governo starebbero valutando meccanismi per potere utilizzare i fondi europei non solo per gli investimenti (questa voce nella bozza del bilancio di previsione è pari a zero) ma anche per coprire alcune voci che fino ad oggi sono rientrate nelle spese correnti.
Sulla bozza di bilancio, depositata in commissione all'Ars e che sarà riscritta dall'esecutivo, stanno lavorando anche gli uffici del commissario dello Stato che avrebbero già manifestato forti dubbi sulla tenuta del documento contabile, avvisando il governo sui rischi di tenuta dei conti.
Il presidente della Regione Rosario Crocetta, pur riconoscendo la gravità della situazione finanziaria, ha commentato: "Rischio default? No, noi saremo bravi a fare la spending review".

Per ridurre "all'osso" il bilancio, l'assessore regionale all'Economia, Luca Bianchi, ha diramato una circolare a tutti i dipartimenti invitandoli a predisporre uno schema sulle priorità delle spese. Il meccanismo ribalta il metodo finora adottato dai dipartimenti, non più documenti di spesa redatti sulla base delle competenze dell'anno precedente ma partendo da un budget zero e riempendo i capitoli con singole priorità. Sarà poi il governo a compiere le sue scelte.
"Governo e Assemblea regionale devono capire che questo è un anno in cui abbiamo grandi difficoltà a chiudere il bilancio". L'assessore all'Economia Luca Bianchi, parlando con i cronisti a margine del Forum dell'Economia a Palermo, della legge di bilancio e della finanziaria è stato chiaro.

"Abbiamo delle poste ancora scoperte, abbiamo da scontare un buco di un miliardo di euro dell'anno scorso, più 900 milioni di euro di mancati trasferimenti per il 2013 - ha aggiunto -. Stiamo facendo un piano duro di riduzione della spesa per poter ottenere da Roma un sentiero di rientro progressivo e tutto questo è condizionato dal portare a casa una Finanziaria credibile".
Bianchi ha anche sottolineato che "non ci possiamo più permettere in Assemblea emendamenti che aumentano la spesa. Nel momento in cui chiuderemo il nostro progetto di bilancio dovrà essere chiaro che tutti gli emendamenti dovranno essere in varianza dei saldi, cioè dovranno trovare copertura all'interno del bilancio stesso". "Questo - ha concluso - richiede un cambiamento totale di approccio e di prospettiva, ma è l'unica soluzione per uscire da una situazione da cui sarebbe difficilissimo venir fuori". Infine Bianchi ha puntualizzato che "entro la prossima settimana sarà pronto un progetto di bilancio".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno]

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20 marzo 2013
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