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Alla ricerca del ''papello'' misterioso...

Ciancimino jr. dice d'aver consegnato ai giudici tutti i documenti richiesti, ma poi, offeso, minaccia di non rispondere più

03 agosto 2009

AGGIORNAMENTO
"Risponderò alle domande dei pm di Caltanissetta, anche se nei giorni scorsi sono stato adirato dalle dichiarazioni fatte dal pg Barcellona nei miei confronti", ha dichiarato Massimo Ciancimino al suo arrivo al palazzo di giustizia di Caltanissetta. E così ha fatto. Ciancimino Jr. ha risposto alle domande dei pm della procura nissena sulla trattativa che vi sarebbe stata tra la mafia e lo Stato nel 1992.
E' quanto emerge dall'interrogatorio al quale il dichiarante è stato sottoposto oggi negli uffici della procura nissena. Massimo Ciancimino per quasi quattro ore ha parlato dei retroscena delle stragi Falcone e Borsellino. L'interrogatorio è stato condotto dal procuratore, Sergio Lari e dai sostituti della Dda, Nicolò Marino e Stefano Luciani.
Il verbale è stato secretato. Da quanto si apprende il dichiarante ha ricordato di non aver ancora consegnato ad alcuna procura il "papello", la lista di richieste scritte da Riina nel 1992 rivolte allo Stato.
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"Ho consegnato tutti i documenti in mio possesso [...] Oggi c'è l'ansia del papello sì, papello no. Ho sempre detto che dalle grandi aspettative possono nascere le grandi delusioni. Io rispondo a domande e porto documentazione che mi viene richiesta, non avrò mai, se continueranno i miei rapporti, atteggiamenti omertosi [...] Ho sempre accettato i pregiudizi verso di me e verso quello che dicevo, ho sempre giustificato critiche, incertezze e dubbi. La prova non la fa Ciancimino, Ciancimino dà notizie, da documentazione, è compito dei magistrati stabilire la veridicità, l'attendibilità".
Questo ha detto sabato scorso, in un'intervista al Tg3, Massimo Ciancimino, figlio di don Vito, ex sindaco mafioso di Palermo. Dunque, avendo consegnato a chi di dovere tutta la documentazione in suo possesso, si presume abbia consegnato anche il famigerato 'papello', un foglio scritto da Totò Riina nel quale Cosa nostra redigeva un "patto" con lo Stato: tutta una serie di concessioni legislative in cambio della fine della strategia stragista di Cosa nostra.
In ambienti investigativi, però, la presunta notizia è stata smentita. I pm di Palermo da Ciancimino Jr. non varebbero ancora ricevuto quel (forse) fondamentale pezzo di carta.

A queste conferme/smentite, a queste certezze/dubbiose si aggiunge anche il "botta e risposta" tra Massimo Ciancimino e il procuratore generale di Caltanissetta Giuseppe Barcellona, che in un'intervista rilasciata al Giornale di Sicilia ha affermato che "tutto quello che dice Massimo Ciancimino lascia perplessi, seppure alcune cose siano state riscontrate. Queste rivelazioni provengono da una persona assai equivoca, di modesto spessore culturale, che probabilmente sarà strumentalizzata da qualcuno".
Ciancimino jr ha dunque così risposto: "Confermo che lunedì prossimo (oggi per chi legge, ndr) mi recherò in procura a Caltanissetta, per essere ascoltato, ma dove per la prima volta, nella piena facoltà di dichiarante imputato di reato connesso, mi avvarrò della facoltà di non rispondere". Il motivo? "Siamo passati da dubbi legittimi e critiche ad insulti personali. Non ho mai avuto il piacere di incontrare o di conoscere il pg Barcellona, se non per aver letto in merito al suo periodo di presidenza del Tribunale fallimentare di Palermo". "Spero che il tutto - ha aggiunto ancora Ciancimino jr - non sia frutto di un precisa volontà a farmi tacere, perché ha pienamente raggiunto il suo obiettivo. Mi riserverò con i miei legali di valutare l'opportunità di avvalermi della facoltà di non rispondere anche con le altre Procure con le quali ho già fissato ulteriori date di interrogatori". "Invito a dimostrare - ha proseguito - che io abbia cercato vantaggi o sconti nel processo che mi vede oggi sottoposto a giudizio di appello. Constato che anche in questo processo non mi sarà possibile essere un imputato 'normale in un processo normale' dato il continuo rinvenimento di atti precedentemente smarriti". "Non ho mai cercato impunità - ha detto infine Massimo Ciancimino - ma forse volevo che tanti altri personaggi 'di elevato spessore culturale' non ne beneficiassero più, come è stato loro permesso di fare".

Insomma, si apre un fronte di polemiche che nel già travagliato iter delle nuove inchieste sulle stragi del '92 a Palermo e sulla trattativa mafia-Stato, proprio non ci voleva. Le dichiatazioni di Ciancimino jr sono importanti per le procure che lo interrogano e il pm Nino Di Matteo, che insieme al procuratore aggiunto Antonio Ingroia indagano sulla presunta trattativa mafia-Stato, ha cercato di tendere una mano al dichiarante nel tentativo di non vanificare un lavoro di indagini molto lungo, molto complesso e difficoltoso: "Con la Procura di Palermo Massimo Ciancimino ha sempre parlato, rispondendo a tutte le domande che gli abbiamo fatto e in relazione a tutti gli argomenti processuali che sono stati oggetto d'interrogatorio. E questo fino a giovedì scorso. Siamo convinti che continuerà a rispondere alle domande".

Oltre alle "offese" contro Ciancimino jr. il pg Barcellona ha rivelato anche che una cinquantina di magistrati, che dal '92 ad oggi hanno indagato sulle stragi di mafia, sono sotto scorta anche se da tempo trasferiti in uffici, anche piccoli, del Nord, evidenziando un "nuovo pericolo" che incombe su chi ha toccato i fili delle inchieste antimafia. Una conferma dell'allarme lanciato dall'ex capo della procura nissena, Giovanni Tinebra, oggi pg a Catania; Tinebra, che da procuratore a Caltanissetta gestì le inchieste sulle stragi di Capaci e via D'Amelio ha spiegato infatti che "il passato ci deve insegnare qualcosa. Quando in Cassazione le condanne del maxiprocesso a Cosa nostra divennero definitive la mafia si vendicò uccidendo Salvo Lima e subito dopo i giudici Falcone e Borsellino". "Non dico che accadrà - ha aggiunto - dico che può succedere ed è bene premunirsi di un ombrello prima che possa piovere". Per Tinebra "il terzo livello mafioso resta soltanto un'ipotesi di lavoro".

[Informazioni tratte da Ansa.it, La Siciliaweb.it, SiciliaInformazioni.com]

- Ciancimino Jr sotto tiro. Di Matteo: "con noi ha sempre risposto" di S. Cordella (Antimafia Duemila)

 

 

 

 

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03 agosto 2009
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