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Alla ricerca di un leader super partes

Raffale Lombardo per il suo nuovo partito meridionalista vorrebbe un intellettuale

21 marzo 2011

Già all'inizio di marzo, il governatore siciliano Raffaele Lombardo, dalle pagine del suo blog,  parlando delle differenze tra il suo partito e la Lega di Bossi, diceva: "Pochi partiti, a parte la Lega sono rimasti fermi in questi ultimi anni. La Lega ha una sua configurazione e una organizzazione stabile nel territorio eppure strettamente legate alla figura di Bossi. Questa insostituibilità della figura del leader credo sia un fattore di debolezza. Noi dell'Mpa, nel nostro piccolo, dobbiamo evitare di correre il rischio della identificazione con una sola persona".
Lombardo si chiedeva poi: "Quale evoluzione dare alla nostra esperienza politica? Bisogna evitare la coincidenza tra il ruolo di governo e quello di capo di un partito perché le due cose interferiscono tra di loro e spesso non giovano l'una all'altra. E' inevitabile che un ragionamento politico si porti poi sul piano dell'azione di governo e ciò nuoce all'azione di governo e indebolisce l'azione politica. La costituente che apriremo non potrà che innestarsi sul tronco solido e robusto di questi cinque anni di esperienza e sugli uomini che ci hanno creduto liberamente e onestamente. Però c'è bisogno di un innesto perché forze nuove possano portare il loro contributo per il rilancio di questa formazione politica".
"Quando dico che l'ideale sarebbe avere un intellettuale - diceva ancora il presidente Lombardo - a dirigere questa nuova forza politica voglio dire che è bene che sia un uomo mille miglia lontano, anche se so che non sarà possibile e bisognerà trovare una via di mezzo, dalla politica militante, da quella che giorno per giorno si nutre di se stessa".

Un messaggio, quello di Raffaele Lombardo, compreso alla perfezione dal senatore Mpa Giovanni Pistorio, che alla vigilia della costituente del nuovo partito voluto da Lombardo pensa che il rappresentante ufficiale dovrebbe essere "una figura sganciata dal prototipo meridionalista". "Un intellettuale? Un manager? Non so. Raffaele Lombardo è in una fase molto creativa. Non posso sapere chi sarà il rappresentante politico del nuovo partito che nascerà dall'esperienza del Movimento per le autonomie. Secondo me dovrebbe essere una figura sganciata dal prototipo meridionalista, che a volte può diventare uno stereotipo, ma che metta i piedi nel piatto: penso a qualcuno come Saviano, se potessi cercherei di coinvolgere il professore Gianfranco Viesti" ha detto Pistorio, conversando all'antivigilia della riunione, a Palermo, della Costituente del nuovo partito che Raffaele Lombardo si prepara a lanciare sulla scena politica.
Pistorio immagina "un modello nuovo, anche di tipo federativo" perchè "per lavorare al progetto di riscatto del Sud il Mpa da solo non basta, bisogna aprirsi alla cosiddetta società civile, alle contaminazioni, a chi è in crisi negli altri partiti, alle associazioni, alle liste autonomiste, ai movimenti che non hanno vincoli col governo e con Berlusconi". Perchè "il punto fermo", ha chiarito il senatore Pistorio, "è l'opposizione a questo governo e a Berlusconi". Escluso, invece, qualsiasi accordo con la Lega Nord. "Con molti esponenti leghisti abbiamo un ottimo rapporto - ha sottolineato Pistorio - ne apprezziamo il metodo ma sul merito delle politiche siamo in contrapposizione. Il Sud è stato impoverito per mantenere il benessere del Nord".

Raffaele Lombardo, proprio nei giorni scorsi, in vista del nuovo partito che dovrebbe nascere dall’esperienza dell'Mpa, ha ribadito il concetto del "leader al di sopra della politica". "Un partito che per essere radicato in tutto il sud non potrà che avere una leadership al di sopra della politica. Ecco perché parlo di un intellettuale, che dia il senso della novità, ma anche della neutralità rispetto agli interessi dei politici come me, come il politico della Calabria e della Puglia". "Io credo – ha aggiunto Lombardo – che il termine 'meridionali' dovrebbe esserci, perché indica le persone del sud dovunque si trovino da Milano a New York, che possono dare una mano in tutti i sensi, politicamente ed elettoralmente". "Rispetto alle alleanze – ha spiegato ancora – abbiamo trovato un ostacolo insormontabile sulla via delle riforme da parte della attuale classe dirigente del Pdl. La Lega fa il suo lavoro e porta veramente alla divisione in due dell’Italia. Anche a sinistra bisogna guardare con attenzione. Abbiamo avuto nel Pd un interlocutore forte per la spinta riformista che si è riuscita a imprimere alla regione. Un’attenzione nei confronti del polo nuovo e dell’Udc e agli altri partiti alleati nel polo nuovo. Uno spazio nel quale non ci si consegna alla logica né del centrodestra, né del centrosinistra. Se un partito autonomista o meridionalista fosse legato a uno dei due poli non ne potrebbe contestare le impostazioni". "Con certa gente come Fava o Orlando – ha concluso – non vogliamo avere niente a che fare, perché perseguono la sconfitta, perché nella nicchia della sconfitta coltivano lo spazio e la rendita di posizione che gli consente di alzare la voce, ma di non risolvere mai nulla perché di fronte ai problemi delle persone non saprebbero che cosa fare".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Corriere del Mezzogiorno.it, Lasiciliaweb.it, Ansa]

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21 marzo 2011
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