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Alla Sicilia 120 gioielli ... siciliani

Lo Stato cede alla Regione 120 beni, in prevalenza complessi archeologici e storico-artistici

04 agosto 2011

Dopo una lunga trattativa, oltre 120 beni, in prevalenza archeologici e storico-artistici, diventano a tutti gli effetti di proprietà della Regione. Tra questi ci sono la Valle dei Templi di Agrigento, l'area archeologica di Siracusa, il Palazzo dei Normanni, il parco della Favorita e il Fondo Luparello a Palermo, nonché la Colombaia di Trapani, per la quale si è richiesto ed ottenuto un decreto specifico, oltre a caserme e fari dislocati sul territorio regionale. Entro 10 giorni i funzionari delegati delle varie amministrazione interessate concluderanno la sottoscrizione di tutti gli atti necessari per la presa in consegna dei beni e la relativa trascrizione alla Conservatoria del Registro.

"Con la firma degli atti di trasferimento (avvenuta martedì 2 agosto), si conclude la serrata trattativa con lo Stato per acquisire beni archeologici e storico-artistici di inestimabile valore che arricchiscono il patrimonio dei siciliani e consentono di avviare la piena utilizzazione dei fondi europei per la loro valorizzazione. In pochi mesi siamo riusciti a passare da Commissione paritetica, Consiglio dei ministri, Presidenza della Repubblica, ed oggi, dall'Agenzia del demanio che ha provveduto al trasferimento". Questo il commento dell'assessore per l'Economia della Sicilia, Gaetano Armao.

"Questa rivendicazione conclusasi positivamente per la Sicilia - ha aggiunto Armao - è la prova che il federalismo, anche quello demaniale, passa solo attraverso la piena attuazione delle norme dello Statuto. L'acquisizione di questi beni dimostra come, soltanto dal corretto confronto Stato-Regione, possano scaturire positivi risultati per tutti. Purtroppo, analogo approccio non è stato seguito per la vicenda dei beni sdemanializzati del ministero della Difesa, posti in vendita in danno della Regione". "Lo stesso avviene - ha proseguito l'assessore - per i beni confiscati alla mafia, per i quali il Codice antimafia prevede, con evidente eccesso di delega, che la Regione e gli enti locali possano essere assegnatari solo in termini residuali, nonostante in Sicilia ci sia oltre il 45% dei beni sottoposti a confisca, defraudando così i siciliani, vessati dalla mafia prima, e dallo Stato poi. Nei prossimi giorni il presidente della Regione ed il presidente dell'Ars - ha concluso l'assessore - procederanno all'assegnazione in uso del Palazzo dei Normanni all'Assemblea regionale".

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04 agosto 2011
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