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Alle urne due milioni di siciliani

Domenica e lunedì si vota in 147 comuni per il rinnovo degli organi amministrativi, eventuali ballottaggi il 20 e 21 maggio

05 maggio 2012

Sono 147 i comuni siciliani che il 6 e 7 maggio andranno alle urne per il rinnovo degli organi amministrativi. Nei 22 comuni dove si voterà con il sistema elettorale proporzionale, l'eventuale turno di ballottaggio si terrà il 20 e 21 maggio.
I seggi resteranno aperti domenica, dalle ore 8 alle 22, e lunedì, dalle 7 alle 15. Lo scrutinio inizierà subito dopo la chiusura dei seggi. Gli aventi diritto al voto sono 1.871.422 (969.204 donne). Tre i capoluoghi di provincia coinvolti: Palermo, Trapani e Agrigento.
Gli altri grossi comuni sono Marsala, Paternò, Misterbianco, Alcamo, Barcellona Pozzo di Gotto, Sciacca e Caltagirone. Gallodoro, in provincia di Messina, è invece il comune più piccolo con 409 abitanti.

Oltre che negli enti il cui rinnovo era già fissato per scadenza naturale - spiega la Regione siciliana che ha fornito i dati - si voterà anche a Campobello di Licata, Sciacca, Aci Catena, Militello in val di Catania, Palagonia, Tremestieri Etneo, Fiumedinisi, Altavilla Milicia, Scicli e Torrenova, dove i sindaci si sono dimessi o sono stati sfiduciati. Cittadini chiamati al voto anche in 14 circoscrizioni comunali di 4 comuni: Nicosia (Villadoro), Villarosa (Villapriolo), Lipari (Vulcano, Panarea, Stromboli e Filicudi-Alicudi) e Palermo (tutte e 8).
Non si voterà, invece, a Racalmuto e Salemi, originariamente inseriti nell'elenco, perché il Consiglio dei ministri ha deliberato, il 23 marzo, lo scioglimento dei consigli comunali per avere riscontrato forme di condizionamento della vita amministrativa da parte della criminalità organizzata. A garantire la gestione dei due enti, per 18 mesi, saranno due commissioni straordinarie prefettizie, nominate con decreto del presidente della Repubblica, che si sono già insediate da qualche settimana.
Nei 147 comuni coinvolti i candidati alla poltrona di sindaco sono 459, tra cui 52 donne e 59 uscenti. I consiglieri comunali da eleggere sono 2.387 con 14.749 candidati (divisi in 741 liste), di cui 4.600 donne. Le sezioni elettorali che saranno costituite sono 2.071.

COME SI VOTA - La scheda per l'elezione del sindaco e del Consiglio comunale che gli elettori troveranno ai seggi è di colore grigio. Ogni scheda reca i nomi e i cognomi dei candidati alla carica di sindaco, al cui fianco sono riportati i contrassegni delle liste ai quali il candidato è collegato. Si può votare un candidato alla carica di sindaco e una lista a lui collegata tracciando un segno sul rettangolo contenente il nome e cognome, prestampato, del candidato sindaco e un segno sul contrassegno di una lista a lui collegata.
Si può votare un candidato alla carica di sindaco e una lista collegata a diverso candidato sindaco tracciando un segno sul rettangolo del candidato sindaco prescelto e uno sul contrassegno della lista prescelta, anche se collegata a diverso candidato sindaco.
Il solo segno sul contrassegno della lista, a differenza del passato - dice la Regione siciliana - non estende il voto al candidato sindaco collegato, al quale pertanto bisogna attribuire un voto espresso. L'elettore non deve riscrivere il nome e cognome del candidato sindaco, pena l'annullamento della scheda.
Si può esprimere un solo voto di preferenza per il Consiglio, scrivendo nell'apposita riga, tracciata a fianco del contrassegno della lista prescelta, il cognome del candidato consigliere. In caso di due candidati con lo stesso cognome occorre aggiungere anche il nome.
Nei 125 comuni fino a 15 mila abitanti, le elezioni si svolgono a turno unico: è eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Negli altri 22 comuni, invece, sarà eletto sindaco chi avrà riportato almeno la metà più uno dei voti. In caso contrario, gli elettori saranno chiamati al ballottaggio, il 20 e 21 maggio, per scegliere tra i due candidati più votati al primo turno e sarà eletto colui che avrà ottenuto il maggior numero di voti.
Per le circoscrizioni si vota con una scheda rosa e per la prima volta il presidente è eletto direttamente dai cittadini. Per votare è necessario presentarsi al seggio con un documento di identità e la tessera elettorale. L'elettore che non ha la tessera può richiederla all'ufficio elettorale del comune di residenza.

L'ELENCO DEI 147 COMUNI - Questi i 147 comuni siciliani nei quali si voterà per il rinnovo dei Consigli comunali e dei sindaci.
PROVINCIA DI AGRIGENTO (13): Agrigento (sistema maggioritario), Aragona, Bivona, Campobello di Licata, Casteltermini, Cattolica Eraclea, Comitini, Lampedusa e Linosa, Montallegro, Raffadali, Santa Margherita Belice, Sciacca (maggioritario) e Villafranca Sicula.
PROVINCIA DI CALTANISSETTA (9): Acquaviva Platani, Butera, Campofranco, Marianopoli, Niscemi (maggioritario), Resuttano, San Cataldo (maggioritario), Santa Caterina Villarmosa e Sommatino.
PROVINCIA DI CATANIA (21): Aci Bonaccorsi, Aci Catena (maggioritario), Calatabiano, Caltagirone (maggioritario), Castiglione di Sicilia, Fiumefreddo di Sicilia, Licodia Eubea, Linguaglossa, Mazzarrone, Militello in Val di Catania, Mirabella Imbaccari, Misterbianco (maggioritario), Nicolosi, Palagonia (maggioritario), Paternò (maggioritario), Raddusa, San Michele di Ganzaria, Sant'Agata Li Battiati, Santa Maria di Licodia, Tremestieri Etneo (maggioritario) e Vizzini.
PROVINCIA DI ENNA (7): Barrafranca, Centuripe, Nicosia, Nissoria, Regalbuto, Sperlinga e Villarosa.
PROVINCIA DI MESSINA (44): Acquedolci, Alcara Li Fusi, Barcellona Pozzo di Gotto (maggioritario), Brolo, Capri Leone, Castelmola, Castroreale, Cesarò, Fiumedinisi, Francavilla di Sicilia, Gaggi, Gallodoro, Gioiosa Marea, Itala, Letojanni, Librizzi, Lipari, Longi, Malfa, Mazzarrà Sant'Andrea, Merì, Mirto, Montalbano Elicona, Motta d'Affermo, Nizza di Sicilia, Novara di Sicilia, Pagliara, Pettineo, Piraino, Roccavaldina, Roccella Valdemone, Rodì Milici, San Pier Niceto, San Piero Patti, Sant'Alessio Siculo, Santa Marina Salina, Santa Teresa di Riva, Santo Stefano di Camastra, Saponara, Savoca, Sinagra, Torrenova, Venetico e Villafranca Tirrena.
PROVINCIA DI PALERMO (34): Alia, Altavilla Milicia, Altofonte, Balestrate, Belmonte Mezzagno, Bisacquino, Blufi, Bolognetta, Caccamo, Campofelice di Fitalia, Camporeale, Castelbuono, Castellana Sicula, Cefalù, Chiusa Sclafani, Ciminna, Corleone, Ficarazzi, Gangi, Giardinello, Isnello, Mezzojuso, Palazzo Adriano, Palermo (maggioritario), Petralia Soprana, Petralia Sottana, Piana degli Albanesi, Prizzi, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Santa Flavia, Trappeto, Valledolmo e Villabate (maggioritario).
PROVINCIA DI RAGUSA (6): Chiaramonte Gulfi, Giarratana, Monterosso Almo, Pozzallo (maggioritario), Santa Croce Camerina e Scicli (maggioritario).
PROVINCIA DI SIRACUSA (6): Avola (maggioritario), Canicattini Bagni, Cassaro, Floridia (maggioritario), Melilli e Solarino.
PROVINCIA DI TRAPANI (7): Alcamo (maggioritario), Calatafimi-Segesta, Castelvetrano (maggioritario), Erice (maggioritario), Marsala (maggioritario), Petrosino e Trapani (maggioritario).

"CASO SGARBI" CHIUSO! - Vittorio Sgarbi non può essere candidato alla carica di sindaco a Cefalù (Pa). Lo ha stabilito la Corte d'appello di Palermo che ha confermato la decisione del tribunale di Marsala. A provocare l'estromissione del critico d'arte dal voto di Cefalù è una norma del testo unico degli enti locali (l'art. 143) in base al quale non possono concorrere al primo turno elettorale utile gli amministratori di enti sciolti per infiltrazioni mafiose.
E' il caso di Sgarbi il quale era sindaco di Salemi (Trapani) quando, a febbraio, il Comune è stato sciolto dopo una relazione degli ispettori ministeriali secondo i quali l'attività amministrativa era condizionata dagli interventi di Giuseppe Giammarinaro, coinvolto in una inchiesta culminata con i sequestro di beni per 35 milioni.
"Ringrazio la Corte di appello di Palermo che, dichiarandomi incandidabile, mi consente di andarmene dalla Sicilia ritenendolo un luogo dove la democrazia non è condizionata dalla mafia ma dallo Stato", ha detto Sgarbi. "Sono fiero di essere il solo incandidabile tra migliaia di immacolati candidati. E adesso ho la certezza di aver avuto davanti una corte di uomini ingiusti, indifferenti alla verità e ai fatti e che non hanno alcuna cultura né alcun interesse a combattere la criminalità. Ora possiamo essere certi che non c'è giustizia in Italia e in Sicilia. La mia ultima speranza è che un giudice libero, in Cassazione, cui farò ricorso, ristabilisca la verità contro i ladri di giustizia che hanno umiliato e umiliano la Sicilia".

In seguito alla decisione, il sindaco di Cefalù, Giuseppe Guercio, chiederà al prefetto e al capo dello Stato uno slittamento tecnico del voto per il rinnovo del Consiglio comunale di domani e dopodomani. Occorrerà infatti ristampare le schede senza il nome del critico: operazione, secondo il sindaco, che non potrà essere compiuta in poche ore. Per questo ha detto che si appresta a chiedere il rinvio di 15 giorni delle operazioni elettorali per farle coincidere con il turno di ballottaggio nei comuni maggiori.Ma dall'assessore regionale per le Autonomie locali e la funzione pubblica, Caterina Chinnici, arriva già un no. Nessun rinvio delle elezioni a Cefalù. "La normativa in materia elettorale prevede il rinvio delle elezioni solamente per cause di forza maggiore - sostiene -, ossia per impedimenti oggettivi che non consentono il regolare svolgimento delle operazioni di voto, quali, per esempio, le calamità naturali. Nulla, invece, è previsto nell'ipotesi di incandidabilità dei singoli soggetti".
Mercoledì scorso, dopo la proposta di slittamento delle consultazioni amministrative a Cefalù, avanzata dal prefetto di Palermo, "la giunta regionale ha approfondito con attenzione il caso, arrivando alla conclusione, all'unanimità, che - dice Chinnici - stando alla normativa vigente, in questa fase della competizione elettorale, il legislatore non ha previsto rimedi giuridici applicabili in tale ipotesi. Pertanto, qualsiasi intervento della Regione rappresenterebbe l'esercizio di un potere non attribuito dalla legge e quindi in contrasto con i principi costituzionalmente garantiti connessi all'esercizio del diritto di voto".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Adnkronos/Ign]

 

 

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05 maggio 2012
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