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Sono circa 10 milioni gli italiani che soffrono di qualche allergia, alcune delle quali assolutamente assurde e impensabili

21 agosto 2009

Polvere, acari e peli di animali domestici, arachidi e cioccolato possono essere una bomba a orologeria per i 10 milioni di italiani allergici. Ma possono trasformarsi in pericoli anche il telefonino o l'ipod, le ciglia finte, un bacio: sono alcune delle cause più strane di allergie, in aumento nel mondo Occidentale insieme a quelle da inquinamento o da alimenti.
Del resto, i numeri parlano chiaro. Secondo la Federazione italiana delle società immunoallergologiche, "l'allergia costituisce la terza causa di malattia cronica nel nostro Paese, con un'incidenza sempre più elevata fra i giovani e i bambini. In particolare il 20% dei piccoli in età scolare è particolarmente sensibile alla polvere, al polline e ai derivati epidermici di animali", cioè la forfora del cane e soprattutto del gatto.
Mentre il 2-6% della popolazione soffre di allergie alimentari, come l'8% dei piccoli sotto i tre anni: in questi casi, vietato portare a tavola latte, cioccolato, cereali, legumi, uova, agrumi, pomodori, arachidi, noccioline e noci, i cibi che più frequentemente possono scatenare una reazione allergica. E se il partner - o la mamma nel caso di un bimbo allergico - ha appena mangiato qualcuno di questi alimenti, anche un semplice bacio può essere 'fatale'.

Ecco alcune delle allergie più singolari:
SOLE - Anche la tanto sospirata vacanza può trasformarsi in un incubo per un terzo degli italiani, che soffre di dermatiti solari. Le persone fotosensibili sono in crescita, spiegano gli esperti, per la diversa posizione dei raggi ultravioletti e l'aumento dell'inquinamento. In vacanza al mare il problema può essere aggravato dalla presenza di batteri e parassiti nelle spiagge e dall'acqua poca pulita, che potenziano gli effetti dell'allergia agli ultravioletti. D'obbligo solari con fattori di protezione elevata ed evitare l'esposizione ai raggi dalle 11.00 alle 15.00.
CIGLIA FINTE - "Le colle utilizzate per attaccarle - spiega la dermatologa Riccarda Serri, dell'università di Milano - possono scatenare allergie. La palpebra è una zona molto delicata e nelle persone sensibili si verificano di frequente casi di reattività a cosmetici". Attenzione anche agli 'smokey eyes', il trucco che intensifica lo sguardo con tanto nero sulla palpebra.
CELLULARI - Radiazioni e campi elettromagnetici prodotti da telefonini, ma anche tv, pc e altri apparecchi hi-tech che ormai sono una presenza fissa nella nostra vita possono scatenare allergie nelle persone che soffrono di eczema o dermatiti. Secondo una stima dell'Organizzazione mondiale della sanità, l'elettrosensibilità colpisce l'1-3% della popolazione mondiale, anche se finora non è stata riconosciuta come una patologia vera e propria. Parlare al cellulare o usare il microonde causa, in chi ne soffre, emicranie, sudorazione, tachicardia, vertigini e stanchezza.
IPOD - Discorso a parte per i lettori mp-3. Per produrli è largamente utilizzato il nichel, a cui è allergico il 10% degli italiani. Le più colpite sono le donne: il 20% del gentil sesso subisce le 'reazioni avverse' a questo metallo, di cui sono fatti anche gli euro in monetine.
ALCOLICI - L'allergia si scatena se nell'organismo manca un enzima necessario, l'aldeide deidrogenasi, per 'metabolizzare' l'alcol ingerito. Un paio di cocktail possono causare rush cutanei, difficoltà di respirare, crampi addominali, cali di pressione, fino al collasso. Birra, vino e superalcolici sono in questi casi 'off limit'.

Estate: rischio per gli occhi - L'estate, con i suoi fiori e le giornate in spiaggia, mette a dura prova lo sguardo degli allergici. "Le malattie allergiche sono aumentate negli ultimi anni, soprattutto quelle agli occhi", spiega Francesco Loperfido, responsabile del servizio di Oftalmologia generale all'Unità operativa di oftalmologia e scienze della visione dell'ospedale San Raffaele di Milano e consulente della 'Commissione difesa vista'. Pollini, polveri, granelli di sabbia sono, in questa stagione, alcune delle principali cause di occhi rossi e irritati, quasi sempre sintomi di congiuntivite allergica, un'infiammazione della sottilissima membrana trasparente che avvolge il globo oculare scatenata da agenti esterni.
Le allergie stagionali si presentano prevalentemente in primavera, con i primi pollini e "continuano a creare problemi per tutta l'estate. Variano da regione a regione - spiega ancora l'esperto - e da Nord a Sud, in base alle piante che fioriscono in quella determinata zona e dalla percentuale di umidità e inquinamento contenuta nell'aria". Per difendersi, consiglia l'esperto, soprattutto per chi porta lenti a contatto, "l'occhiale da sole è un prezioso alleato per fare da filtro", ma solo se si tratta di un prodotto di qualità e viene scelto tra i modelli più 'avvolgenti', in grado di fare da barriera contro i corpi estranei. Acquistare un occhiale senza garanzie è uno sbaglio anche perché i materiali usati potrebbero peggiorare la situazione irritando il naso, gli zigomi e l'area dietro le orecchie, dove poggia l'occhiale.
Altro errore in caso di irritazione è strofinarsi gli occhi. "E' il comportamento più sbagliato - prosegue lo specialista - strofinare peggiora la reazione allergica dovuta all'effetto fisico sui mastociti, che li induce a liberare più mediatori come risposta immunitaria. Strofinare gli occhi, in pratica, rende più 'amici' anticorpi e antigeni (polline o altro elemento allergizzante) con la liberazione di istamina che aumenta il prurito stesso". Alcune recenti ricerche hanno dimostrato che il semplice massaggio alle palpebre richiama sulla superficie oculare un alto numero di cellule infiammatorie. L'esperto, inoltre, ricorda che oltre ai farmaci disponibili per controllare l'allergia, si possono aggiungere alcune piccole attenzioni per prevenire i fastidi provocati dalla congiuntivite, ad esempio: un'accurata pulizia della zona oculare con soluzioni saline sterili, evitare passeggiate nei campi e negli spazi aperti, specie nei periodi di maggiore diffusione dei pollini responsabili delle crisi allergiche, deumidificare gli ambienti in cui si vive.

Raggi 'più cattivi' per il buco dell'ozono: aumentano le allergie al sole -
Siamo in estate e per circa sei milioni di italiani non è una bella cosa. Sì perché un connazionale su 10, infatti, soffre di un'irritazione della pelle provocata dalla semplice esposizione al sole: basta stare pochi minuti alla luce solare, per ritrovarsi con la pelle arrossata e piena di vescicole. E nell'80% dei casi il problema colpisce le giovani donne. A rivelarlo sono i dermatologi che lo scorso giugno si sono dati appuntamento a Firenze per l'84esimo Congresso nazionale della Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse (Sidemast).
Si tratta di un problema spesso ignorato, o confuso con l'eritema solare, che invece si manifesta anche con prurito dopo un'eccessiva esposizione solare. L'allergia al sole, assicurano gli specialisti, è in continuo aumento: dal 2000 a oggi in Italia il numero di casi è raddoppiato. "L'intolleranza al sole, o fotodermatosi, riguarda soprattutto persone giovani: il problema infatti emerge spesso dopo la pubertà. Purtroppo sono in aumento i casi anche fra pazienti affetti da patologie tradizionalmente curate proprio con l'esposizione al sole: oggi è allergico al sole il 7% delle persone con psoriasi e il 9% di chi ha la dermatite atopica", spiega Antonello Baldo, responsabile del Gruppo di fotodermatologia Sidemast. "Le cause non sono note, ma esiste indubbiamente una predisposizione individuale: se non si è inclini a sviluppare l'allergia, anche esponendosi molto il rischio di fotodermatosi non aumenta. Se invece si è predisposti - dice l'esperto - le prime esposizioni scatenano l'intolleranza".
Nel mirino degli specialisti, "la maggiore frequenza di viaggi verso Paesi tropicali e di vacanze mordi e fuggi. Spesso si fa una 'scorpacciata' di sole limitata a due, tre giorni: l'estendersi di questa abitudine - ipotizza Baldo - porta alla luce un maggior numero di casi, che in passato magari non si sarebbero mai manifestati. Inoltre anche l'assottigliamento della fascia di ozono, con una minor filtro dei raggi, ha reso il sole più 'cattivo'".
I sintomi dell'allergia al sole, che in genere nei pazienti si manifestano alla fine della primavera o all'inizio dell'estate, sono semplici: la pelle esposta alla luce si arrossa e si copre di vescicole e piccole bolle. Nel nostro Paese è più frequente la forma meno aggressiva, che vede coinvolte soprattutto braccia e decolletè, ma risparmia il viso. Il 15-20% della popolazione ha avuto almeno un episodio di intolleranza al sole; nella metà dei casi però la fotodermatosi si ripresenta e diventa un problema serio.
"Per prevenire la comparsa di questi fastidiosi sfoghi è opportuno consumare molta frutta e verdura durante tutto l'anno, ma soprattutto in questa stagione: gli antiossidanti proteggono la pelle dagli effetti del sole. Nei casi in cui si verifichi la presenza di un deficit di queste sostanze, può essere opportuna anche la prescrizione di integratori", consiglia Baldo. Fondamentale, poi, la protezione con un abbigliamento adeguato, "a base di capi chiari in cotone. E attraverso schermi e filtri solari da scegliere assieme al medico", raccomanda l'esperto. "In caso di intolleranza al sole, infatti, per individuare il prodotto più adatto - spiega Baldo - può essere opportuno eseguire fototest per verificare il grado di sensibilità alla luce e fototest iterativi, in cui attraverso un ciclo di sedute di esposizione controllata alla luce si cerca di riprodurre in ambulatorio ciò che avviene nella realtà con un'esposizione solare ripetuta nel tempo". Questi esami servono a individuare il tipo di raggi responsabili della reazione allergica, e consentono di scegliere "filtri e schermi su misura per le proprie esigenze". Nei casi più seri può essere indicata la fototerapia con raggi ultravioletti di tipo A o B: esponendo la pelle a dosi di luce man mano crescenti, si tenta di 'abituarla' a non reagire in maniera eccessiva. Per fortuna "nella maggior parte dei casi il problema si risolve spontaneamente con il passare del tempo", conclude lo specialista

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21 agosto 2009
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