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Alluvione a Lipari

Danni per 30 milioni di euro dopo il violentissimo nubifragio di sabato scorso

17 settembre 2012

Il giorno dopo il violentissimo nubifragio, che si è abbattuto sull'arcipelago delle Eolie sabato scorso, si contano i danni: circa 30 milioni di euro secondo le prime stime, anche se i dirigenti della protezione civile sono al lavoro per redigere un bilancio definitivo.
A Lipari nessun ricorda un alluvione così devastante in tempi recenti. L'ultima risale al 1860. "E meno male che è durata solo due ore, perché sarebbe stata la fine; anche stavolta San Bartolomeo ha protetto la sua isola", hanno detto alcuni anziani.
Il sindaco Marco Giorgianni ha richiesto lo stato di calamità naturale al governo Monti, alla protezione civile e al governo regionale.

La causa principale che ha provocato la piena del fiume, mettendo in ginocchio case e negozi nel centro abitato, è stata la discarica abusiva di materiale da risulta che viene utilizzata da trent'anni nel costone di Annunziata. Tutto il dirupo, sospinto dalle fittissime piogge, è crollato e lungo il torrente di Valle, oggi strada e centro abitato, ha trascinato di tutto. Il fiume ha allagato la scuola media tanto che il preside Renato Candia è stato costretto a far evacuare il piano terra e a trasferire i 200 ragazzi in sicurezza al primo piano.

L'acqua ha invaso la via professore Emanuele Carnevale e il corso Vittorio Emanuele. Stessa situazione in località Ponte. Lungo la via Roma è finito di tutto: vecchi elettrodomestici, motorini, biciclette e il fango ha sommerso alcune auto, allagando case e negozi. A Canneto e a Calandra è stato un disastro. La montagna di detriti di pomice si è riversata nella strada e un bus e diverse auto sono state quasi sommerse. Analoga situazione lungo tutti gli altri torrenti. Ad Aurora sono state sollevate cinque auto. Gli isolani sono rimasti "sequestrati" in casa per alcune ore. Il sindaco ha avuto parole di elogio per la forestale, i carabinieri, i vigili del fuoco, la polizia municipale, i volontari della protezione civile, gli operai comunali e le ditte locali che si sono prodigate con ruspe e mezzi meccanici riuscendo a tempo di record a bonificare e ripulire le vie principali. All'opera con scope e pale anche tanti abitanti, turisti e villeggianti.

I tecnici si sono subito messi al lavoro per mettere in sicurezza il costone di Annunziata e soprattutto i torrenti dell'isola (compreso quelli di Lingua a Salina), anche se non sarà facile. Negli ultimi decenni quasi tutti i corsi d'acqua sono diventati strade dove sono stati costruiti palazzi. Il sindaco Giorgianni ha però voluto precisare che "il nubifragio non ha niente a che vedere con l'abusivismo edilizio".
Secondo il presidente di Federalberghi Eolie, Christian Del Bono, invece, la notizia del nubifragio è stata trattata dalla stampa "in modo parziale e con toni ingiustificatamente apocalittici, creando l'effetto di terrorizzare chi non si trova sul posto".

L'esperto: "Colpa del riscaldamento del mare" - E' l'aumento delle temperature dei mari, causato dal riscaldamento globale, a determinare fenomeni come l'alluvione che ha messo in ginocchio una zona dell'isola di Lipari. Lo sottolinea il climatologo dell'università di Firenze Giampiero Maracchi, secondo il quale alla base di questo ed altri eventi analoghi "c'è un accumulo di energia e di vapor d'acqua in atmosfera". "Le perturbazioni di origine atlantica, che provengono da ovest - rileva - attraversando i mari, che hanno temperature molto elevate, diventano 'cariche' di vapor d'acqua, che viene trasferito dai fenomeni di evaporazione degli stessi mari. Ma soprattutto accumulano una quantità di energia che poi viene 'scaricatà con le alluvioni o altri fenomeni meteorologici".
L'alluvione di Lipari, secondo il climatologo, non è comunque una sorpresa: "Gli ultimi 20 anni - aggiunge - sono stati caratterizzati da questi fenomeni di inizio autunno. Questo è infatti il periodo in cui cominciano ad arrivare le perturbazioni. Che si verificassero questi eventi è il timore che avevamo tutti". Per il futuro Maracchi prevede che "alluvioni possano ripetersi a ottobre-novembre. Probabilmente si verificheranno in posti diversi".

L'evento di Lipari, secondo Gian Paolo Cavinato, geologo del Cnr, "non ha avuto conseguenze mortali solo perché la quantità di acqua caduta, pur se rilevante, è stata ben inferiore rispetto a quella registrata nei mesi scorsi a Genova, nelle Cinque Terre o a Giampilieri (Messina)".
A Lipari, spiega, "il problema è legato alla conformazione del territorio, che è vulcanico. Qui la coltre di cenere e frammenti di roccia lasciati dalla montagna, ancora attiva, viene 'rigonfiata' dall'acqua piovana, formando un materiale che scende velocemente lungo il versante, a causa dell'inclinazione del terreno, e forma dei detriti".
Il geologo punta il dito sulla prevenzione, cioè sulla necessità di non costruire nelle zone a rischio, ma allo stesso tempo riconosce che "non esistono ad oggi tecniche tali da individuare, specialmente nei casi di conformazione geologica complessa, le porzioni di territorio dove, a causa della forte pioggia, si possono verificare eventi di questo tipo".

Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini: "Investire nella prevenzione" - "A Lipari investendo un milione di euro in prevenzione avremmo evitato danni per 30 milioni": lo ha affermato il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, a margine di un convegno sull'amianto a Casale Monferrato. Secondo Clini, in tema di ambiente e salute "dobbiamo agire con un'ottica diversa da quella che si ha quando si ragiona in termini astratti di bilancio e finanza". "A Lipari - ha detto - si stimano 30 milioni di euro di danni che avrebbero potuto essere evitati secondo le nostre valutazioni con l'investimento di un milione in prevenzione. Bisogna cominciare a ragionare in questo modo - ha aggiunto - perché altrimenti il vincolo che giustamente ci siamo dati della riduzione della spesa pubblica rischia di diventare una chiave di lettura deformante dell'importanza e dell'urgenza di interventi che consentano di ridurre i costi poi per le finanze pubbliche una volta che si verifichino i danni".

[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ign, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno]

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17 settembre 2012
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