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Alta la tensione in Medio Oriente per l'imminente arrivo di Bush. Avvertimenti dall'Iran e dal Libano

08 gennaio 2008

SFIORATO SCONTRO USA-IRAN - Poteva diventare il ''casus belli'' tra Stati Uniti e Iran quanto avvenuto sabato scorso nel Golfo Persico ed esattamente nello Stretto di Hormuz. Secondo quanto ha rivelato la rete Cnn, e poi confermato dal Pentagono, una formazione di cinque battelli veloci dei pasdaran (la Guardia della Rivoluzione iraniana) ha condotto una serie di manovre “aggressive” nei confronti di tre unità della marina militare americana. Le navi americane sono state affiancate pericolosamente, mentre si trovavano in acque internazionali, e in almeno un caso una delle vedette iraniane si è avvicinata a 200 metri lanciando via radio il seguente messaggio: “Stiamo arrivando. Salterete per aria in un paio di minuti”. Un altro battello ha invece lanciato dei contenitori davanti ad una nave statunitense. Non appena ricevuto il messaggio di minacce, le unità americane hanno puntato i loro cannoni sugli iraniani ed erano pronte a fare fuoco. Ma, qualche istante dopo, le vedette dei pasdaran si sono allontanate, senza che venisse sparato un colpo.

L'incidente si potrebbe spiegare utilizzando due interpretazioni. La prima è che la provocazione è casuale e legata all'intensa attività militare nel Golfo Persico. Con molte unità americane e iraniane a rischio di contatto. La seconda è che i pasdaran - che hanno il comando navale della zona - abbiano voluto alzare la “temperatura” in coincidenza con la visita di Bush in Medio Oriente. Il presidente americano è infatti partito oggi da Washington per iniziare un viaggio che lo porterà in Israele, Palestina e nelle monarchie del Golfo. Una missione che Teheran ha definito “un'ingerenza” in quanto è scontato che il presidente Usa insisterà molto sul pericolo rappresentato dall'Iran.

Secondo il portavoce del Dipartimento di Stato, John McCormack, l'incidente provocato dagli iraniani è stato "potenzialmente ostile" e Washington "è pronta ad affrontare" l'Iran se farà atti ostili contro gli Usa o i suoi alleati. "Gli Stati Uniti - ha aggiunto - risponderanno al comportamento iraniano se questo cercherà di danneggiare noi o i nostri amici e alleati nella regione. C'è un ampio supporto a ciò nella regione". Sulla vicenda è intervenuta anche la Casa Bianca, mettendo in guardia Teheran dal ripetere quella che definisce "una provocazione". "Invitiamo gli iraniani ad astenersi dal ripetere simili gesti provocatori che in futuro potrebbero portare a pericolosi incidenti", ha commentato il portavoce della presidenza statunitense Gordon Johndroe.
L'episodio sembra, insomma, confermare il timore di molti esperti e diplomatici: il continuo confronto Iran-Usa potrebbe degenerare a causa di un “incidente” come quello avvenuto nello Stretto di Hormuz. Una manovra sbagliata, un barchino che si avvicina troppo o un ordine affrettato da parte di un comandante americano potrebbero avere conseguenze devastanti.

DAL LIBANO RAZZI CONTRO ISRAELE -  E mentre Israele ha elevato lo stato di allerta aspettando l'arrivo di George W. Bush, dal Libano meridionale, nella notte, sono stati sparati due razzi katiuscia verso la Galilea, in territorio israeliano. E' stato questo uno degli atti ostili più gravi dalla conclusione del conflitto tra Israele e Libano nell'estate del 2006.
I due ordigni, comunque, non avrebbero provocati né vittime né feriti. Il villaggio colpito è stato quello di Shlomi, nella parte settentrionale di Israele, a ridosso della frontiera con il Libano, dove potenti esplosioni sono risuonate nelle prime ore di oggi. Secondo la polizia dello Stato ebraico, i razzi lanciati da oltre confine sarebbero “del tipo Katyusha da 122 millimetri”. Versione, quest'ultima, confermata anche dal sindaco di Shlomi, Gaby Naaman, che ha affermato alla radio militare di aver rinvenuto sul terreno i resti di due razzi katiuscia. Abitanti della città, ha riferito il sindaco, hanno affermato di aver udito due boati verso le due del mattino locali. Sul posto era in corso una bufera e la popolazione ha pensato che si trattasse di semplici tuoni. Solo oggi si sono notati sul terreno i resti di almeno due razzi, secondo il sindaco Naaman.

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08 gennaio 2008
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