Anche Forconi e preti in corsa per le regionali
La data delle elezioni regionali in Sicilia è più vicina di quel che si può credere...
Ottobre, chiamalu ca veni (chiamalo che viene). Già, il momento fatidico per le elezioni regionali è veramente vicino, più di quel che si può pensare. Nonostante ciò, il quadro generale composto da partiti e persone da candidare non è ancora dei più chiari. Anzi, di confusione se ne respira parecchia.
Sicuramente non mancano novità e sorprese. Le ultime, in ordine di tempo, arrivano dal Movimento dei Forconi e da un nuovo e curioso partito subito bollato come "u partitu ri parrini" (il partito dei preti).
I Forconi pronti alla sfida per le regionali - I Forconi di Mariano Ferro, Giuseppe Scarlata e Franco Crupi sono pronti a fondare un movimento politico regionale e nazionale. Il prossimo appuntamento sono le elezioni per il governatore e il loro candidato potrebbe essere Massimo Costa, docente di Economia aziendale all'università di Palermo. "Il nome definitivo lo sceglieremo la prossima settimana durante un incontro a Catania", ha spiegato Ferro.
Intanto il nuovo partito, con un logo diverso da quello del Movimento dei forconi registrato da Martino Morsello, è stato presentato ieri mattina a Palermo. "Lo scorso gennaio nessuno avrebbe potuto immaginare che, con una Sicilia in rivolta non sarebbe arrivata alcuna risposta ad una serie di rivendicazioni largamente condivise, anche dalla stessa classe dirigente - ha osservato Mariano Ferro - Davanti alla latitanza della politica, la ricerca di una vera alternativa è diventata una scelta obbligata. Vogliamo dare il giusto senso a quella straordinaria prova di maturità data a gennaio in tutta la Sicilia e ribadita anche di recente: i Forconi scelgono, senza rinunciare alla piazza, di provare a continuare questa battaglia anche all'interno dei palazzi".
Il movimento apre ai movimenti civici e ribadiscono che non faranno alleanze con uomini di partito o imprenditorie intellettuali che vengono da fuori. "Non vogliamo né Zamparini né Sgarbi - ha spiegato Ferro - Con tutto il rispetto per queste persone, preferiamo che a governarci sia un siciliano. Noi abbiamo già un programma che mette al primo posto l'applicazione dello statuto per combattere la globalizzazione scellerata che ci sta mettendo sull'orlo del baratro".
Ferro ha inoltre ribadito la mancanza di ogni legame con Raffaele Lombardo. "Non abbiamo mai avuto nessun rapporto con lui - ha concluso - era solo un interlocutore".
"Il lupo e l'agnello dimoreranno insieme" - Dunque i Forconi, ma come preannunciavamo anche un gruppo di sacerdoti. Il mondo della Chiesa, infatti, si mobilita per le elezioni regionali con il movimento "Uomini nuovi per una società di uguali e partecipi", promosso da una ventina fra parroci guidati dal palermitano Felice Lupo e laici che si muovono in ambienti ecclesiastici. Per la prima volta ci sarà quindi una lista promossa da sacerdoti, che reca nel simbolo una frase del profeta Isaia: "Il lupo e l'agnello dimoreranno insieme".
"Abbiamo già raccolto parecchie e convinte adesioni - ha scritto don Lupo, parroco di Sant'Eugenio Papa a Palermo, nella lettera ai colleghi - Continuo a incontrare sacerdoti e laici accompagnando i soci fondatori nelle varie province".
Non ci saranno preti in lista ma a loro spetta il compito "di immettere nella politica attiva laici cattolici impegnati nell'itinerario di formazione alla vita buona del Vangelo e alla dottrina sociale della Chiesa".
Il simbolo è stato già depositato alla Camera di Commercio di Palermo, mentre il programma sarà presentato ufficialmente in una conferenza stampa a fine agosto: tra i primi punti, il movimento si propone di "abbassare il tetto retributivo dei parlamentari".
Ad essere sinceri, qualche sorpresa dell'ultima ora è arrivata anche da quei partiti che possiamo chiamare "classici" o, se si preferisce, "antichi". Sì perché, l'Udc ha fatto una mossa tanto a sorpresa da lasciare un po' tutti sbigottiti: il segretario siciliano e presidente dei senatori Gianpiero D'Alia ha annunciato che proporrà al partito l'appoggio a Rosario Crocetta nella corsa alla presidenza, ad ottobre! Il Pd non si è pronunciato su alleanze o candidati.
Una sorpresa veramente grossa no? Crocetta, 61 anni, non è un Democratico moderato ma è stato per 8 anni il "sindaco rosso" di Gela, anche in Sicilia vuol fare "la rivoluzione dei gelsomini" contro "caste, lobby, massonerie, opus dei e mafie" ed è omosessuale dichiarato tanto da fregiarsi del titolo di "primo sindaco italiano gay". L'eurodeputato Pd è in prima linea da sempre nelle battaglie per i diritti e per il riconoscimento a tutti gli effetti delle coppie omosessuali. Sua è la frase: "Cristo sarebbe favorevole a tutela gay".
Crocetta, che aveva fatto appello "al senso di responsabilità dell'Udc siciliana, che ha intrapreso in questi anni un percorso di discontinuità, affinché si arrivi alla costruzione di una proposta comune di cambiamento per la Sicilia", dice di essere contento per la "convergenza raggiunta" e che "gli uomini di buona volontà si incontrano sempre. Quando si mira al bene comune allora il dialogo diventa, non solo possibile, ma generatore di buona politica".
Gianpiero D'Alia, dice: "Abbiamo incontrato Crocetta che ci ha illustrato le sue opinioni sul futuro della Sicilia. Ha letto e apprezzato il programma del mio partito che ha come obiettivi principali il risanamento economico e finanziario della Regione, la realizzazione di un patto per la crescita e l'occupazione che parta dal documento stilato dalle parti sociali siciliane lo scorso 1 marzo, e la lotta a ogni forma di illegalità".
"Crocetta - osserva il senatore - ha convenuto che si tratta di un programma fortemente innovativo che segna la discontinuità con l'esperienza del governo Lombardo. La possibilità di stringere un patto civico con Crocetta nell'interesse della Sicilia ci sembra concreta e siamo convinti che anche il Pd potrà condividere questa nostra opinione".
Per ora l'ex sindaco non ha né l'appoggio ufficiale del suo partito né di altra parte della sinistra, una porzione della quale appoggia la candidatura di Claudio Fava. Anzi è stato attaccato da Idv, Sel, Pdci, Prc, dal Pdl e dallo stesso Fava che lo accusano di essere contiguo a Lombardo. Ma lui non si cura degli attacchi: ha creato un suo logo - un megafono al centro della scritta "Crocetta presidente" - e si è dato da fare attraverso forum facebook ottenendo l'appoggio di diverse associazioni, e sui siti Rosariocrocetta.com dove vengono postati i "pizzini" e Crocettapresidente.it.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, AGI, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno]