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Anche il Capo dello Stato sollecita il Consiglio superiore della magistratura a nominare il successore di Pietro Grasso

17 giugno 2006

Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, la scorsa settimana, parlando per la prima volta al Consiglio superiore della magistratura, a proposito dei ritardi nelle nomine da parte del Csm, ha sollevato il problema delle ''Forche Caudine'', rappresentate dalle correnti dei magistrati.
Il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso sollecita da mesi il Csm a nominare il capo della procura della Repubblica di Palermo, vacante da quando lo stesso Grasso si è trasferito alla Direzione nazionale antimafia. Ma le lotte intestine fra le correnti dei magistrati, e perfino all'interno delle stesse, continua a bloccare la nomina e un accordo sul nuovo capo della procura palermitana è ancora lontano.

Il posto da sempre è stato oggetto di incursioni politiche e di aspri scontri fra le correnti della magistratura e negli ultimi 15 anni sono stati premiati candidati provenienti dalle correnti di sinistra: Giancarlo Caselli di Magistratura democratica e Pietro Grasso dei Movimenti riuniti. Il primo fu eletto nel '92, alla vigilia dell'inchiesta giudiziaria su Giulio Andreotti, grazie alla convergenza dei consiglieri della Democrazia cristiana, decisa da Pierluigi Castagnetti, allora capo della segreteria politica di Mino Martinazzoli. Il secondo, Grasso, fu eletto grazie ai voti dei consiglieri di Unicost, con la (quasi) opposizione di Md e dei Verdi.

Oggi, sul campo, sono rimasti due candidati: Guido Lo Forte e Giuseppe Pignatone, entrambi procuratori aggiunti della Repubblica di Palermo e appartenenti alla corrente di Unicost.
Giovedì scorso la quinta commissione, quella che si occupa degli incarichi direttivi, è tornata a votare perché due consiglieri, Vladimiro De Nunzio e Giovanni Meliadò, tre settimane fa, avevano dato il loro voto a Renato Papa, uno dei candidati, che però successivamente ha abbandonato la corsa. Due voti, nella stessa occasione, aveva avuto Giuseppe Pignatone e un voto Lo Forte.
E Giovedì  è stata l'ennesima fumata nera, la Commissione per gli incarichi direttivi del Csm, infatti, ha rinviato il voto a martedì prossimo.
I tempi sono comunque strettissimi e la strategia di Magistratura democratica - tagliata fuori dalle candidature forti e temendo che il loro preferito, Lo Forte, non abbia i voti sufficienti in questa consigliatura per farcela - sembra ormai quella di giungere ai primi di luglio quando l'attività del Csm sarà sospesa, visto che saranno in corso le elezioni per il suo rinnovo.
A questo punto, il nuovo procuratore di Palermo non si avrà prima di settembre, quando si inizieranno i lavori della nuova consigliatura che potrebbe avere una schiacciante maggioranza di sinistra.

Fonte: Il Legno Storto

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17 giugno 2006
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