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Anche in Sicilia verso lo stato d'emergenza rifiuti?

Nelle ultime settimane in quasi tutte le province regionali l'immondizia è... lievitata

06 giugno 2008

Purtroppo anche in Sicilia sembra si stia andando inesorabilmente verso lo stato d'emergenza rifiuti.
Emergenza provocata soprattutto dai problemi finanziari in cui si trovano i cosiddetti Ambiti territoriali ottimali (Ato) dell'Isola.

E così che la crisi a Messina è rietrata solo in questi giorni, dopo che la raccolta dei cassonetti è ripresa lo scorso 29 maggio, alla fine di uno sciopero di 4 giorni indetto dai 530 lavoratori di Messinambiente per il mancato pagamento delle spettanze di aprile (pagate poi una settimana fa).
Discorso simile a Modica, nel ragusano, dove solo in questi giorni si sta tornando alla normalità, e dove ieri sono stati sbloccati i fondi (2 milioni e 400mila euro) per il pagamento degli stipendi agli operatori delle cooperative e ai lavoratori dell'indotto grazie all'intervento del ministero dell'Interno e della Serit.

In provincia di Enna, invece, la spazzatura si trova ancora nelle strade visto che i 600 dipendenti di Siciliambiente non ricevono gli stipendi da quattro mesi, e nonostante l'ordinanza del sindaco, che ieri ha fatto trasferire all'Ato rifiuti e a Siciliambiente 97 mila euro, tranche dei 600 mila erogati dalla provincia ai comuni, in cui si intimava di riprendere immediatamente la raccolta rifiuti. Molti operatori ecologici sono ancora in "malattia". A complicare la situazione le condizioni climatiche che fanno fermentare la spazzatura. Ieri mattina sono rientrati al lavoro alcuni degli operai in malattia tra questi anche un addetto alla guida dei camion pesanti ma la città è ancora invasa dai rifiuti. 
A Palermo, la situazione appare complessa sia nel capoluogo che nella provincia. I dipendenti dell'Amia, ex municipalizzata del Comune di Palermo, hanno scioperato in questi giorni non facendo degli straordinari (è solo grazie agli straordinari che si riesce a raccogliere tutta l'immondizia, soprattutto nei giorni festivi). Intanto la scorsa notte diversi cassonetti di Palermo sono stati dati alle fiamme. E' accaduto in via Crispi e in via Roma, nel centro della cittaà ma anche nei quartieri periferici del Cep e di Ciaculli, dove si è verificato l'episodio più grave: le fiamme appiccate a un cassonetto e a una campana per la racolta differenziata del vetro hanno minacciato di estendersi alle abitazioni vicine. Per domarle sono state impegnate tre autobotti dei vigili del fuoco.
Al Coinres, il consorzio che raccoglie 22 comuni del palermitano, il prossimo lunedì partirà una vertenza sempre per il ritardo negli stipendi. Infine, potrebbe portare a uno sciopero il mancato pagamento degli stipendi di maggio per i 280 dipendenti dell'Alto Belice Ambiente (che insiste su 17 comuni sempre nella provincia di Palermo), una cifra che ammonta, secondo i dati forniti dalla Cisl, a circa 400mila euro.

Due giorni fa i sindaci e i presidenti dei consigli comunali dei 18 comuni serviti dall'Ato Catania3, si sono riuniti nella sala giunta del comune di Misterbianco, chiedendo "un incontro urgente con il presidente della Regione Raffaele Lombardo prima del 10 giugno, data in cui è prevista l'udienza per definire il fallimento della società d'ambito Simeto Ambiente". La richiesta è stata anche inoltrata al prefetto di Catania Giovanni Finazzo, al commissario straordinario della Provincia di Catania, all'Anci, all'Agenzia regionale per i rifiuti e le acque e alla società d'ambito Simeto Ambiente. "Sulla questione rifiuti e sulla grave situazione igienico-sanitaria e di ordine pubblico - si legge nella richiesta - che potrebbe coinvolgere i territori dei comuni dell'Ato3 bisogna intervenire subito per risolvere un problema divenuto insostenibile"

E le notizie che arrivano dalla Regione non sono delle migliori. "L'autonomia delle discariche della regione è di circa due anni, bisognerà sbrigarsi, altrimenti il sistema rischia di andare in tilt". E' quello che ha sostenuto il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, in una intervista al quotidiano Il Sole 24 ore. "La gara per la costruzione dei termovalorizzatori - ha spiegato Lombardo al giornale di Confindustria - è stata annullata dalla Corte di Giustizia europea. Bisognerà farne una nuova. Le aziende che avevano vinto la gara annullata sono titolari di terreni e autorizzazioni ma dovranno partecipare ad una nuova gara che andremo a bandire".
Il presidente della Regione nell'intervista ha parlato anche del riassetto del sistema degli Ato rifiuti ma, ha affermato, "il problema non è solo questo". "Era necessario restituire ai sindaci la gestione responsabile della raccolta dei rifiuti nell'Isola. Una volta i sindaci facevano fronte con i propri bilanci all'evasione della tassa sui rifiuti. Poi con la nascita degli Ato c'è stata una certa deresponsabilizzazione e lo scompenso nelle entrate si è tramutato in debito". "Non c'è dubbio - ha concluso Lombardo - che dobbiamo pagare questi debiti e al tempo stesso correre, perchè si arrivi ad una gestione efficiente prima che sia troppo tardi".
Già... troppo tardi.

- RIFIUTI! (Guidasicilia.it, 11/01/08)

 

 

 

 

 

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06 giugno 2008
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