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Anche la Citta di Bagheria esprime la sua piena solidarità al popolo tibetano

18 marzo 2008

Il sindaco del Comune di Bagheria, Biagio Sciortino, in seguito alla richiesta fattagli da Piero Montana, consulente in materia di pari opportunità, in merito all'urgenza di esprimere piena solidarietà al popolo tibetano, vittima della tirannide del regime comunista cinese, così ha prontamente risposto, nel rilascio di una pubblica dichiarazione: "Per quanto di grave sta succedendo a Lhasa ed in altre città del Tibet, dove le manifestazione spontanee di piazza dei cittadini tibetani sono represse dall'esercito cinese, esprimo la mia personale indignazione rivendicando il diritto dell'uomo al rispetto e alle garanzie di civiltà."

Di seguito pubblichiamo la lettera inviata al sindaco dal consulente Piero Montana:

Egregio Signor Sindaco,
Le scrivo per invitarla ad esprimere solidarietà ai tibetani per quanto di grave sta succedendo in quel paese a causa della dittatura, della tirannide di un regime comunista, quello cinese che dopo la sua invasione, da mezzo secolo si prefigge come obiettivo di reprimere un popolo che a motivo dei suoi particolari sentimenti religiosi e spirituali oppone tenacemente resistenza ad una ideologia materialista e veteromarxista che intende estirpare quei sentimenti e far terra bruciata di quella alta  spiritualità unica al mondo che ha sempre caratterizzato il popolo tibetano.
La repressione oggi violenta delle manifestazioni dei tibetani a Lhasa e nelle altre città del Tibet da parte dell'esercito cinese è ancora una volta la testimonianza di come, sia pure, sotto altre rinnovate sembianze di facciata, il comunismo non si rinnova, non rinuncia alla sua dittatura dei burocrati di partito in nome e per conto di interessi nazionalistici, affogando nel sangue di decine di morti le aspirazioni di libertà nonché quelle relative ai diritti civili dei cittadini e di un popolo, che per la sua diversità antropologica e culturale non è omologabile ad ideologie materialiste completamente estranee alla sua natura e alla sua visione del mondo.

Per tali motivazioni egregio Signor Sindaco La invitiamo ad esprimere con noi un convinto no al genocidio culturale in Tibet da parte del regime comunista cinese auspicando altresì maggiore libertà di espressione, maggiori garanzie di diritti civili per tutti cittadini tibetani, ai quali va tutta la nostra simpatia e piena solidarietà.
Nel chiederLe questo siamo convinti che il suo contributo potrà essere utile alla causa di quanti oggi nel mondo intero democraticamente chiedono "Libero Tibet in libera Cina".

Con osservanza
Piero Montana
Consulente in materia di pari opportunità per tutti.

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18 marzo 2008
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