Anche la Corte d'Appello dà ragione al Marsa Siclà
Il piano di risanamento per il residence di Sampieri è completo e credibile
Sono ben 400 le persone che rischiano il proprio posto di lavoro a causa del sequestro giudiziario di tre strutture alberghiere del Ragusano, Marsa Siclà, Baia Samuele e Marispica.
Lo scorso luglio, il presidente della regione Siciliana, Rosario Crocetta, ha convocato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Ragusa proprio per affrontare il tema dei dipendenti dei tre villaggi turistici.
Intanto, dopo la Corte di Cassazione e il Tar, che si erano espressi positivamente su altre questioni giudiziarie, anche la Corte d'Appello di Catania si è pronunciata favorevolmente all'istanza presentata da Marsa Siclà che aveva chiesto di poter disporre del termine di 60 giorni previsto dalla legge per predisporre un accordo di ristrutturazione da presentare ai propri creditori. Tale istanza era tuttavia stata rigettata dal Tribunale di Modica per la presunta incompletezza o assenza di fattibilità del piano di risanamento e della documentazione prodotta.
La Corte d'Appello di Catania, sul reclamo presentato per conto della società dal prof. avv. Andrea Palazzolo, ha invece ritenuto che sia la documentazione che il piano di risanamento fossero completi e credibili, ed accolto l'istanza di inibitoria, concedendo il termine di 60 giorni a Marsa Siclà, che adesso avrà la possibilità di lavorare con maggiore serenità per perseguire i propri obiettivi, nell'interesse dei creditori e dei lavoratori, oltre che in generale dello sviluppo economico del territorio. Peraltro l'azienda, forte dei riconoscimenti ottenuti dagli organi di giustizia, ha comunicato di aver affidato ai propri legali l'incarico di studiare e proporre azioni di risarcimento dei gravissimi danni subiti, anche presso organi di giustizia sovranazionale.
- Quei villaggi turistici chiusi nel Ragusano... (Guidasicilia.it, 12/07/13)