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Anche la Sicilia "marcia per l'indipendenza"...

L'isola si prepara per il suo primo corteo indipendentista e anti-Europa

26 marzo 2014

Anche la Sicilia si prepara per la sua prima "Marcia per l’Indipendenza". Dopo Barcellona, Edinburgo e Bilbao, l’Isola scenderà in piazza per manifestare e dire basta a un’Europa che, spiegano gli organizzatori, "vessa i suoi popoli con la complicità degli Stati nazionali".
L’appuntamento è fissato per le ore 15 di domenica prossima, 30 marzo, a Palermo: il corteo, che partirà da piazza Vittorio Veneto, percorrerà l’intera via Libertà per approdare in piazza Castelnuovo.

Nel capoluogo sono attese persone da ogni parte della Sicilia, "dove il sentimento indipendentista non si è mai sopito e oggi diventa protesta - sottolinea Santo Trovato, leader dell’associazione 'Siciliani in movimento', che ha organizzato l’evento insieme con numerose associazioni di cittadini -. La Sicilia si lascia derubare dall’Italia, dall’Europa, dalle banche e dagli speculatori. Regala il suo territorio a chi vuole succhiare il petrolio, scaricare veleni o costruire basi militari. Ciò che resta se lo spartiscono i partiti italiani collaborazionisti e i loro servi locali. Per i siciliani, non resta più nulla".
Gli organizzatori parlano di "una insofferenza che cresce in tutta Europa e che si è manifestata anche in Veneto, con il referendum online che ha sancito la vittoria della spinta secessionista". E in questo scenario, spiega Trovato, "non poteva mancare la nostra Isola. L’indipendenza avrebbe come effetto immediato l’impossibilità da parte di alcuno di rapinarci - aggiunge spiegando il senso dell’evento -. Alcune regioni europee stanno puntando sui referendum popolari, per esempio la Catalogna e la Scozia. Noi vorremmo seguire questa strada che per il momento, comunque, non è perseguibile in Sicilia, dato che la disinformazione statale ha convinto i siciliani che senza la "mamma Italia" non riusciremmo a sopravvivere".

Secondo Trovato la "Marcia per l’Indipendenza" serve anche per incuriosire il siciliano e spingerlo a farsi delle domanda, per esempio "Cosa cambierebbe grazie all’indipendenza e quali sarebbero i vantaggi?". "Già queste domande - conclude - prevedono che ognuno si interroghi e vada a trovarsi le risposte". [Fonte: Italpress - Corriere del Mezzogiorno]

- Palermo come Bilbao e Edimburgo? La secessione inventata di Salvatore Parlagreco

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26 marzo 2014
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