Ancora 25 giorni

"Al-Qaeda: rinviato di 25 giorni l'ultimatum di morte per Sergio Cicala e sua moglie". E' questo il titolo di un post che ieri sera è apparso su diversi forum jihadisti in Internet all'interno delle pagine di discussione utilizzate dagli utenti. In almeno tre di questi forum è stato postato un messaggio di interpretazione del comunicato diffuso l'altro ieri da Al Qaeda nel maghreb islamico relativo a Sergio Cicala e la moglie, Philomene Kaboure, rapiti lo scorso 18 dicembre nel deserto della Mauritania al confine con il Mali, e per i quali l'ultimatum è scaduto ieri, 1 marzo.
Sono in molti a ritenere che, dopo il messaggio audio di Cicala postato domenica sui siti, i terroristi abbiano preso 25 giorni di tempo per attendere una risposta del governo italiano, più volte sollecitata nel comunicato scritto in arabo che accompagnava la registrazione.
Diversi utenti hanno chiesto ad Al Qaeda di procedere alla "decapitazione dell'ostaggio perché il governo italiano non ha esaudito le nostre richieste".

Ieri, inoltre, uno dei negoziatori del Mali, che preferisce restare anonimo, ha sostenuto che i coniugi "non saranno uccisi, almeno per il momento" ma, ha aggiunto che la loro situazione è "preoccupante". "La sorte dei due ostaggi resta oggetto di forti preoccupazioni", ha sostenuto il negoziatore, "perchè i sequestratori rischiano di non ottenere ciò che chiedono": oltre al rilascio di 4 detenuti in Mali, che sarebbe già avvenuto, anche quello di altri membri dell’organizzazione arrestati in Mauritania. La Farnesina esclude che l’Aqmi (Al Qaeda per il Maghreb islamico) abbia chiesto un riscatto.

Sarebbero invece a un punto morto i negoziati per la liberazione dei tre ostaggi spagnoli - membri dell’Ong catalana "Acciò Solidaria" - nelle mani dell’organizzazione terroristica dal 29 novembre scorso. Secondo il quotidiano 'El Mundo', per la loro liberazione il governo di Madrid avrebbe già pagato un riscatto di 5 milioni di dollari.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Aki, La Stampa.it]

- Mi chiamo Cicala Sergio... (Guidasicilia.it, 01/02/10)