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Ancora bloccati gli incentivi per le imprese siciliane

Rinviata, per l'ennesima volta, la fruibilità del credito d'imposta. La reazione di Confindustria: "Segnale negativo dal Governo"

20 maggio 2011

Nuova tegola sulle imprese al collasso, che in Sicilia attendono da più di due anni di potere beneficiare degli incentivi previsti con il credito d’imposta. Per la Regione era tutto pronto per partire, già da lunedì prossimo, con la misura destinata agli investimenti. Ma poiché il Cipe non ha ancora dato il via libera ai fondi Fas è stato bloccato tutto. Infatti, l’assessore regionale per l'Economia, Gaetano Armao, ha emanato un decreto con cui si differiscono i termini per la presentazione delle domande di accesso al credito d'imposta, scatenando la reazione del presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello. "Era tutto pronto - spiega l’assessore Armao - per partire con il credito d'imposta per gli investimenti previsti dalla legge regionale 11 del 2009, tuttavia la pubblicazione della delibera Cipe di rimodulazione e revisione dei fondi Fas per la Sicilia - il Programma stanzia 120 milioni per questo incentivo - ha determinato le condizioni per il differimento del termine per l'avvio della procedura".
Il provvedimento disposto dall’assessore scaturisce dall'obbligo imposto dal Governo nazionale, con la delibera Cipe dell'11 gennaio 2011, di rivedere i programmi regionali già adottati, non solo per rimodularli finanziariamente a seguito della riduzione finanziaria dei Fas ma, soprattutto, per verificarne, d'intesa con il Governo nazionale, la coerenza con le linee guida del Piano per il Sud.

Immediata la reazione degli industriali alla notizia del rinvio della fruibilità del credito d'imposta che era previsto a partire dal prossimo 23 maggio. "L'ulteriore differimento sine die dell'utilizzo del credito d'imposta disposto dall'assessore regionale dell'Economia, Gaetano Armao, è un segnale molto negativo che il Governo dà al sistema delle imprese ed al rilancio degli investimenti nell'Isola", lamenta Ivan Lo Bello, che aggiunge: "Ci sentiamo, peraltro, presi in giro considerato che lo scorso marzo Confindustria Sicilia aveva acconsentito al differimento del termine al 23 maggio su richiesta, in particolare, di qualche associazione, così come l'assessore Armao ci aveva segnalato per iscritto. È bene dire con chiarezza alle imprese - prosegue Lo Bello - che non ci sono le risorse per finanziare il credito d'imposta, la cui legge ricordo è stata emanata ben due anni fa, piuttosto che illuderle di aspettative". "Le imprese siciliane - conclude Lo Bello - non credono più alla telenovela del Par Fas 2007-2013, né sperano in iniziative legislative per il finanziamento con fondi regionali del credito d'imposta, tenuto conto che il Governo ed il legislatore regionale hanno in agenda ben altre priorità riguardanti la risoluzione di vertenze di lavoratori che orbitano nella sfera del pubblico, per i quali le risorse finanziarie sono sempre disponibili o comunque vengono reperite con artifici e soluzioni legislative alquanto discutibili".

Pronta la replica dell’assessore regionale Armao: "Il presidente Lo Bello farebbe bene, piuttosto che prendersela con il governo della Regione, a sottolineare l'intollerabilità del comportamento del Governo nazionale che, con la delibera Cipe, ha precluso alla Sicilia l'accesso al credito d'imposta e ci ha impedito anche le anticipazioni a valere sui fondi regionali. È ingiusto sottrarre alle imprese siciliane questa opportunità alla quale si sono preparate. Si tratta di un ulteriore modo per appesantire il divario fra Sud e Nord in una fase di grave crisi". "Bene ha fatto il presidente di Confindustria Palermo - aggiunge l'assessore all'Economia - a ritenere inadeguate le misure previste dall'ultimo decreto legge del Governo nazionale, che sono ammortizzatori sociali e non agevolano la crescita perché non sostengono gli investimenti. È solo con gli investimenti che la Sicilia può crescere. L'amministrazione regionale era ed è pronta a partire con questo provvedimento – assicura Armao -. Purtroppo il Governo nazionale non ci consente l'utilizzazione dei fondi Fas che erano già stati resi disponibili". "Va anche ricordato che attendiamo ancora risposta da Bruxelles sull'utilizzo di parte dei fondi europei per il credito d'imposta. Occorre fare fronte comune a difesa degli interessi delle imprese siciliane e su questo Confindustria Sicilia ci troverà leali alleati. Non possiamo cadere nella approssimativa considerazione che il Sud sia un peso per il Paese - continua -. Il Sud è una straordinaria opportunità purché gli investimenti si facciano e ci permettano di farli". "Il governo nazionale sblocchi immediatamente, dunque, il credito di imposta – conclude Armao -. Spero che le imprese siciliane non siano costrette a fare come i cittadini di Giampilieri che hanno messo in atto azioni eclatanti per ottenere quel che è loro dovuto a valere sui fondi Fas".

[Informazioni tratte da Corriere del Mezzogiorno - Italpress]

 

 

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20 maggio 2011
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