Ancora casi di disservizi sulle tratte ferrate in Sicilia. Interviene la Fit-Cisl Sicilia
Due disservizi ferroviari in due giorni e la Fit-Cisl regionale lancia l'allarme: ''La Sicilia rischia di essere dimenticata''.
L'8 marzo scorso, il treno 1923 proveniente da Milano e diretto a Siracusa è stato soppresso nella sezione Messina/Siracusa a causa della mancanza di un locomotore. I passeggeri sono quindi stati trasbordati su un altro treno, quello proveniente da Torino e sono arrivati a destinazione a Siracusa con 60 minuti di ritardo.
Caso ancora più grave si è invece registrato l'indomani mattina, venerdì 9 marzo, intorno alle 7 quando un altro treno, il 795, proveniente da Roma e diretto a Siracusa e Palermo è stato soppresso di nuovo sulla tratta Messina/Siracusa e sempre per mancanza di locomotori, ma questa volta per i circa 200 passeggeri l'odissea è stata più drammatica perché, non solo sono stati costretti a svegliarsi presto e scendere dal treno ma sono stati deviati su Catania dove non hanno neanche trovato il servizio autobus. Sono giunti a destinazione a Siracusa con tre ore di ritardo.
''E' una situazione inqualificabile - a detto Amedeo Benigno segretario regionale della Fit-Cisl - ed è la dimostrazione che l'azienda delle Ferrovie continua a non investire nel parco mezzi, procurando disagi ai passeggeri e penalizzando di fatto la Sicilia. Se non ci saranno presto segnali positivi da parte dell'azienda - ha proseguito Benigno - avvieremo interrogazioni parlamentari e scenderemo in piazza perché vengano rispettati i diritti dei cittadini e dei viaggiatori''.