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Ancora con la forza per protestare

Cosa è rimasto della Fiat di Termini Imerese? La protesta di chi ci ha lavorato

10 gennaio 2014

Cosa è rimasto della Fiat di Termini Imerese? Solo le manifestazioni di chi all’interno di quello stabilimento ci ha lavorato e oggi si trova cassintegrato senza certezze sul proprio futuro.
Chiusi i cancelli da due anni e vuoti gli spazi, ieri circa duecento operai della Fiat e dell'indotto hanno bloccato l'autostrada A19 Palermo-Catania all'altezza dello svincolo di Termini Imerese.
I lavoratori, che usufruiranno della Cig in deroga fino al prossimo 30 giugno, protestano da due giorni con un presidio permanente davanti alla fabbrica del Lingotto. Le tute blu temono che senza un piano di rilancio del polo industriale termitano rischiano il licenziamento.

Il blocco dell'autostrada è terminato dopo circa due ore, e gli ex operai sono tornate in corteo a radunarsi davanti ai cancelli della fabbrica, chiedendo risposte sul loro futuro occupazionale. Dopo il 30 giugno, senza soluzioni industriali per Termini Imerese, il rischio potrebbe essere i licenziamenti di massa, come già avvenuto, dal primo gennaio scorso, per 174 addetti di Lear e Clerprem, due ditte dell'indotto Fiat, che producevano sedili e imbottiture.

Ancora oggi, gli operai faranno una nuova assemblea per decidere le nuove forme di protesta, l’unica cosa rimasta della Fiat di Termini Imerese.

- Tutti i progetti falliti per il dopo Sicilfiat (Guidasicilia.it, 04/01/14)

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10 gennaio 2014
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