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Ancora la Formazione professionale siciliana...

Ex assessori regionali e burocratici condannati dalla Corte dei Conti a risarcire 4 milioni di euro

15 marzo 2014

Un danno erariale di 4 milioni di euro. E' quello che la Corte dei conti contesta ad ex assessori e dirigenti del settore della Formazione professionale in Sicilia. I magistrati contabili, così hanno condannato l'ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, tre ex assessori e cinque burocrati regionali. Sotto la lente di ingrandimento della Corte dei conti sono finite le integrazioni finanziarie sul Piano regionale dell'offerta formativa 2007, concesse nel 2008 e nel 2009 agli enti della formazione professionale nell'Isola.

Tra i condannati anche l'attuale segretario generale, Patrizia Monterosso, che dovrà restituire alla Regione quasi 1 milione e 279 mila euro, mentre l'ex governatore Lombardo dovrà restituirne 220 mila. Condannati anche gli ex assessori Santi Formica, con 379 mila euro, Carmelo Incardona, 830 mila euro, Luigi Gentile, 224 mila euro, la dirigente Alessandra Russo 378 mila euro, Maria Carmela Di Bartolo, 474 mila euro, Salvatore di Francesca, 108 mila euro e l'ex dirigente Nino Emanuele, 365 mila euro. Tutti sono stati condannati anche al pagamento delle spese legali. Unica assolta Loredana Esposito, direttore presso la Ragioneria Centrale.

Sulla vicenda è intervenuto il gruppo del Movimento 5 Stelle all'Assemblea regionale siciliana, che ha chiesto la rimozione "al più presto" della Monterosso. "La Monterosso va rimossa al più presto, Crocetta non può ignorare pure la sentenza della Corte dei Conti, che è il sigillo su una una gestione fallimentare del mondo della Formazione, caratterizzato da conduzioni allegre, clientelari e dalla totale assenza di controlli". "La notizia di oggi - hanno affermano i cinque stelle - fa il paio con quella altrettanto grave riferita ieri in quinta commissione all'Ars dalla dottoressa Corsello, che ha ammesso la totale mancanza di controlli nei rendiconti degli enti negli anni passati. I quali, a dire la verità, erano già stati denunciati e segnalati dalla dirigente in relazioni mandate al governo precedente". L'assenza di controlli avrebbe, infatti, favorito, oltre alle gestioni truffaldine, anche il proliferare di contratti, consentendo agli enti, da un lato di mettere in mobilità o in cassa integrazione il personale, dall'altro di continuare ad assumere personale con contratti atipici.

Insomma, un altra bella gatta da pelare per il governatore Rosario Crocetta, che nega però di avere imbarazzo: "Non stiamo parlando di una sentenza penale - ha detto il governatore - ma di una decisione della Corte dei conti che ha il valore di una sanzione amministrativa. La Monterosso ha sbagliato, pagherà. Altri provvedimenti, sarebbero un abuso. Non c'è alcuna incompatibilità prevista dalla legge. Patrizia non ha offerto le sue dimissioni, non ne abbiamo proprio parlato. Per me rimane una funzionaria irreprensibile che ha fatto denunce e contribuisce alla lotta nella corruzione nella formazione professionale".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, LiveSicilia.it, Repubblica/Palermo.it]

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15 marzo 2014
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