Ancora mistero sulla morte di Mirco Vicari
L'autopsia ha confermato un unico colpo di pistola, ma sul corpo non vi sono segni di colluttazione
Ad uccidere Mirco Vicari, vigile urbano di 38 anni trovato cadavere nella sua abitazione a Palermo, è stato un solo colpo partito da una pistola calibro 9. A confermarlo è stata l'autopsia eseguita ieri nell'Istituto di Medicina legale dal professore Paolo Procaccianti. Non ci sarebbero, però, segni di colluttazione sul corpo senza vita dell'uomo.
Il colpo è stato sparato con l'arma rivolta dall'alto verso il basso. Il dato, dunque, porterebbe a escludere l'ipotesi del suicidio avanzata dagli inquirenti sulla base del racconto di alcune colleghe di Vicari che hanno raccontato che il vigile avrebbe espresso la volontà di uccidersi per problemi economici e di simulare però un omicidio.
La direzione del colpo sembrerebbe più compatibile con l'ipotesi della colluttazione tra la vittima e qualcuno che l'attendeva a casa. Tuttavia non ci sarebbero segni evidenti di colluttazione sul corpo di Vicari.
Il dottor Procaccianti comunque è stato cauto: "Aspettiamo i risultati delle altre analisi".
Intanto per gli investigatori la morte di Vicari diventa un vero e proprio rompicapo. C'è da capire, infatti, se a sparare quel colpo mortale, che lo ha raggiunto al petto, siano stati dei banditi sorpresi dall'uomo nella sua abitazione. Una delle ipotesi seguite dagli investigatori, infatti, è quella di una rapina finita nel sangue. Magari, è una delle piste, il vigile, rientrando a casa, ha sorpreso i rapinatori, ne è nata una colluttazione durante la quale è stato esploso il colpo. Ma ad insospettire gli investigatori c'è il fatto che Mirco Vicari non viveva in una casa lussuosa, anzi nel suo appartamento in un quartiere popolare non c'era molto da rubare. Inoltre, i primi risultati dell’autopsia, escludono la colluttazione.
Al vaglio degli investigatori c'è anche un'altra ipotesi: quella di un raid punitivo, camuffato in modo tale da sembrare una rapina. Il giovane vigile, infatti, negli ultimi tempi si era occupato in maniera "zelante" di controlli nei mercati rionali nell'ambito dell'attività anti abusivismo.
Il padre di Mirco Vicari ha riferito che il figlio negli ultimi tempi era inquieto e preoccupato. Uno stato d’animo così evidente da suscitare nel genitore il bisogno di saperne di più. La risposta del vigile sarebbe stata generica, ma indirizzata sul lavoro. Avrebbe ricordato al padre che stava facendo rispettare le regole, o qualcosa di simile.
I colleghi di Vicari ricordano invece le difficoltà che incontrano nel loro lavoro quando entrano nei mercatini abusivi a rischio. C'è chi ha fatto sapere di ricevere costantemente minacce, del tipo: "Sappiamo dove stai di casa…". E che sapessero, probabilmente dove stava di casa Mirco Vicari appare presumibile. L’hanno atteso e gli hanno teso una trappola. Forse tre uomini, quanto basta per strappargli la pistola dalle mani, dopo essere entrati e ucciderlo, usando la pistola d’ordinanza dello stesso vigile urbano. L’arma con cui Vicari è stato “giustiziato” ha suggerito l’ipotesi del suicidio "coperto" da una finta rapina.
Il lavoro della polizia municipale nel capoluogo dell’Isola è a rischio perché ci sono zone franche e aree di impunità: quartieri, mercatini, settori in cui il rispetto delle regole è un optional. Vicari godeva della fama "peggiore", uno che fa la propria parte. Per questa ragione è entrato nella squadra antiabusivismo, il settore più pericoloso perché meno sottoposto a controlli. Non sorprende, dunque, lo sfogo di vigili urbani che dopo la morte del loro collega, hanno ricordato i rischi che corrono.
La salma di Vicari sarà trasportata nei locali del comando della polizia municipale in via Dogali dove è stata allestita la camera ardente.
"Ti voglio per sempre bene e non ti dimenticherò mai" è il biglietto appoggiato alla bara da uno dei suoi due figli, di 9 e di 11 anni, di Mirco Vicari. Accanto la bara il cappello della divisa dell'agente e due grandi ceste di fiori con nastri colorati e la scritta "Comando radio operativa". Tanti i colleghi hanno reso omaggio alla salma del vigile urbano.
L'ex moglie di Vicari non crede alle voci che Mirco si sarebbe tolto la vita: "L'amava troppo. Era un uomo solare. Non sarebbe mai stato in grado di commettere un gesto così estremo - dice - Penso, invece, che sia stato ucciso". Anche lo psicologo che la assiste conferma la versione dell'ex moglie. "I bambini sono molto turbati per quanto accaduto al padre - ha aggiunto lo psicologo - Bisogna sostenerli in questo momento difficile".
La compagna di Mirco invece, non parla. Un cordone di colleghi l’ha cortestemente protetta da chi a cercato di avvicinarla.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, SiciliaInformazioni.com]
- Una rapina finita male? (Guidasicilia.it, 26/06/13)
- "Mirco voleva suicidarsi" (Guidasicilia.it, 27/06/13)