Ancora mistero sulla scomparsa dell'imprenditore palermitano e del figlio avvenuta il 4 agosto scorso
Antonio Maiorana, imprenditore edile palermitano 47enne, e il figlio Stefano di 22 anni, sono scomparsi nel nulla il 4 agosto scorso, dopo essersi allontanati dal cantiere della loro cooperativa a Isola delle Femmine (Pa).
Dopo la denuncia dei familiari, i Carabinieri hanno ritrovato l'auto dell'imprenditore, parcheggiata e regolarmente chiusa a chiave, in un piazzale dell'aeroporto palermitano Falcone-Borsellino, ma dei due non si è trovata traccia né sulle liste d'imbarco dei passeggeri degli ultimi giorni, né nei filmati delle telecamere dello scalo palermitano. L'uomo, separato dalla moglie, ha anche un altro figlio di 21anni, ma secondo quanto ricostruito dai militari non ci sarebbero contrasti nemmeno in ambito familiare.
Gli investigatori hanno invece accertato che negli anni '80 Maiorana aveva costituito un'impresa edile con Francesco Paolo Alamia, che è stato anche assessore comunale a Palermo, e a sua volta tra i soci di un immobiliare insieme al finanziere Filippo Alberto Rapisarda, che secondo gli inquirenti, avrebbe avuto rapporti d'affari con l'ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino, condannato per mafia.
Della vicinanza tra Maiorana e Alamia ne hanno parlato i pentiti Tullio Cannella e Francesco Campanella , ex presidente del consiglio comunale di Villabate e favoreggiatore di Bernardo Provenzano.
Gli investigatori che fino ad ora non hanno tralasciato nessuna delle possibili ipotesi di scomparsa, hanno però concentrato le proprie ricerche sull'ultimo appalto a Isola delle Femmine (un cantiere per la costruzione di nove palazzine). Nel febbraio scorso, le carte di quel cantiere erano state inviate in Procura e alla Corte dei conti dagli ispettori dell'assessorato regionale Enti locali per alcune verifiche su quel complesso sorto su un'area inizialmente inedificabile.
E mentre dopo più di venti giorni dalla scomparsa, dei due non è stata trovata ancora nessuna traccia, i carabinieri del comando provinciale e del nucleo ispettorato del lavoro, ieri hanno perquisito e controllato l'azienda della convivente dell'imprenditore palermitano e hanno chiesto e ottenuto dall'ufficio tecnico del Comune un'ordinanza di interdizione del titolo abilitativo all'esecuzione delle opere. I militari hanno rilevato svariate violazioni di natura penale e amministrativa in materia di ''sicurezza sui luoghi di lavoro'', ''prevenzione infortuni'' e ''legislazione sociale''. Nove persone sono state denunciate e sono state inflitte contravvenzioni per 250mila euro.
I carabinieri che indagano sulla vicenda hanno anche analizzato i rapporti economici dell'imprenditore e la situazione bancaria delle due ditte per le quali faceva da consulente: quella di cui la compagna di Maiorana è socia al 50% con il genero del proprietario del terreno su cui l'impresa stava costruendo; un'altra di cui risulta socio l'imprenditore Francesco Paolo Alamia.
Per entrambe le società Maiorana curava le pratiche di rilascio di mutui bancari. Le due aziende erano già state perquisite l'11 agosto.
Nei giorni scorsi è stata perquisita anche l'abitazione di Trapani della convivente dell'imprenditore. La donna, che non è indagata, ma è stata sentita come persona informata sui fatti, secondo gli investigatori sarebbe caduta in contraddizione più volte durante gli interrogatori a cui è stata sottoposta e non avrebbe detto tutto quello che sa. Gli inquirenti, insomma, dopo avere privilegiato la pista del sequestro sembrano propendere per quella dell'allontanamento volontario. I due Maiorana si sarebbero allontanati mettendo in scena un rapimento. Sul movente del gesto, però, ancora non c'è alcuna certezza.
- Scomparsi nel nulla (Guidasicilia.it, 08 agosto 2007)