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Ancora nessuna novità sulla coppia italiana rapita in Mauritania

Continuano le ricerche di Sergio Cicala e sua moglie Philomene Kabouree, entrambi residenti a Carini

22 dicembre 2009

Ancora nessuna novità nella vicenda del sequestro di Sergio Cicala e Philomene Kabouree, la coppia di Carini (PA) avvenuto venerdì scorso in Mauritania. Il ministro degli Esteri Franco Frattini, che segue personalmente il caso ha detto ancora ieri di non sapere se i due siano stati trasferiti in Mali. Il capo della diplomazia italiana ha sottolineato anche come il rapimento sia avvenuto "in una delle zone più pericolose dell'Africa occidentale". La Mauritania "è un paese dove un anno e mezzo fa c'è stato un colpo di stato" ha ricordato il ministro parlando delle difficoltà sul piano diplomatico. "Fino a pochi mesi fa l'Europa aveva addirittura posto un embargo con il divieto di relazioni internazionali, questa è una difficoltà non da poco".
Il ministro Frattini ha ribadito la "precisa determinazione di mantenere con i mezzi di informazione il più assoluto riserbo, nell'interesse dell'incolumità dei rapiti, sulle istruzioni operative e sui contatti che tutte le istituzioni competenti stanno già avviando nella Regione" spiegando che "saranno altresì evitate notizie ai media sulle analisi e valutazioni relative al luogo dove il pulmino è stato ritrovato, in una Regione molto vicina al confine con il Mali, assai lontana dalla direttrice nord-sud tra la Mauritania e il Burkina Faso, destinazione verso cui sembra che i due connazionali fossero diretti".

In un colloquio telefonico con la collega mauritana, Naha Mint Mouknass, Frattini ha poi precisato che la Mauritania "ha assicurato da parte sua piena collaborazione per le attività connesse alle ricerche dei connazionali rapiti, attraverso gli organismi mauritani per la sicurezza". Il ministro - si legge in una nota di ieri della Farnesina - ha anche parlato con l'omologo spagnolo Miguel Angel Moratinos che "ha offerto il sostegno della Spagna attraverso le Ambasciate operanti in Mauritania e Mali". Nessun elemento o contatto - sottolinea la Farnesina - viene "trascurato sin d'ora per reperire informazioni utili e per le azioni occorrenti la liberazione dei nostri connazionali".
Secondo Stefano Manservisi, direttore allo sviluppo e alle relazioni dell'Ue con i paesi Acp (Africa, Caraibi e Pacifico), in missione per alcuni giorni in Mauritania, la coppia si troverebbe ora in Mali. Una fonte diplomatica a Bamako, capitale del Mali, ha invece detto che i due sarebbero ora nelle mani di terroristi di Al Qaida nel Maghreb islamico. [Informazioni tratte da Ansa, La Siciliaweb.it]

- Forse in mano ai guerriglieri di Al Qaida (Guidasicilia.it, 21/12/09)

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22 dicembre 2009
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