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Ancora più aspro il nuovo regolamento radio/tv per la tutela dei minori di 14 anni

In Italia insieme alla valanga di leggi e decreti, sempre disattesi, arrivano sanzioni più severe e divieti più rigidi

18 marzo 2005

Per tutelare i minori dalla televisione arrivano sanzioni più severe e divieti più rigidi.
Cosi' è stabilito dal nuovo regolamento previsto all'articolo 10 della Legge Gasparri, presentato ieri dal ministro delle Telecomunicazioni di fronte alle commissioni della Camera Cultura e Trasporti.

Se non bastassero le 27 Leggi, Carte e Codici per tutelare i minori dai media, in massima parte disattese, e l'impegno di 18 Comitati, Commissioni, Osservatori dove lavorano 450 esperti, senza raggiungere lo scopo di garantire il rispetto di quelle norme, il nuovo regolamento prevede una precisa serie di divieti e norme più rigorose, con sanzioni più severe per i trasgressori che vanno da 25 mila fino a 350 mila euro.

Il nuovo regolamento Gasparri proibisce a radio e tv di:
- affrontare con i minori di 14 anni argomenti scabrosi o attinenti alla sfera sessuale
- di rivolgere domande allusive alla loro intimità o a quella dei loro familiari
- di spettacolarizzare il loro caso di vita
- di trasmettere le loro immagini personali qualora siano autori, testimoni o vittime di reato, portatori di disabilità o affetti da gravi patologie, o siano in situazioni di grave crisi
- di farli partecipare a trasmissioni ove si dibatte se sia opportuno il loro affidamento ad un genitore o all'altro o se sia giustificato un loro allontanamento da casa o un'adozione o se la condotta di un genitore sia stata dannosa
- di utilizzare i minori di 14 anni in grottesche imitazioni degli adulti
- di sottoporli a situazioni pericolose, violente o volgari
- di utilizzarli in richieste di denaro o di elargizioni abusando dei naturali sentimenti degli adulti per i bambini
- di far loro assumere, anche per gioco o per finzione, sostanze nocive quali tabacco, bevande alcoliche o stupefacenti.

Il regolamento, ha spiegato il ministro Gasparri, si propone "da una parte di garantire che vengano rispettati i diritti fondamentali e la dignità personale del minore di anni 14, assicurando che la sua immagine venga utilizzata secondo criteri corrispondenti ad un elevato livello di tutela, quali il divieto di ogni strumentalizzazione della sua età o della sua condizione socio-familiare, e dall'altra a tutelare il particolare tipo di lavoro minorile che si svolge nel campo dello spettacolo televisivo".
Le sanzioni, come detto, diventano più dure e passano "non più dai 10 ai 100 milioni di lire, ma dai 25.000 ai 35.000 euro stabilendo che le stesse sanzioni si applicano anche se il fatto costituisce reato e indipendentemente dall'azione penale. E' poi prevista - ha spiegato il ministro - una sanzione accessoria consistente nella pubblicità delle sanzioni inflitte mediante diffusione della notizia nei notiziari in ore di massimo o di buon ascolto".

- Televisione... maestra cattivissima

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18 marzo 2005
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