Ancora un altro missile
La Corea del Nord continua i suoi test missilistici e minaccia l'Onu di adottare nuove misure di sicurezza
Ancora un altro missile. La Corea del Nord ha lanciato un altro missile a corto raggio in mare dalla costa orientale del Paese. Lo ha reso noto ieri l'agenzia di stampa sudcoreana, Yonhap.
Il regime di Pyongyang ha inoltre minacciato l'"adozione di ulteriori misure di difesa" se il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite "continua a effettuare provocazioni" contro lo 'stato eremita'.
Dopo il test nucleare sotterraneo nordcoreano di lunedì, a cui ha fatto seguito il lancio di diversi missili a corto raggio, il Consiglio si è riunito per impostare una risoluzione di condanna delle azioni di Pyongyang e la possibile introduzione di nuove restrizioni economiche.
Da parte sua, l'organizzazione delle Nazioni Unite del Trattato per il bando complessivo dei test nucleari (Ctbto) ha confermato che le scosse registrate lunedì scorso, in corrispondenza dell'annuncio del test nucleare sotterraneo da parte della Corea del Nord, da 61 sismografi messi in rete in tutto il mondo corrispondono a un'esplosione, e non a un terremoto. "Non c'è dubbio, il segnale che abbiamo registrato è quello di una esplosione", ha dichiarato Lassina Zerbo, responsabile dell'analisi dei dati dell'organizzazione. Anche l'epicentro è stato localizzato in una zona che corrisponde a 500 chilometri quadrati.
Ancora da verificare, la natura nucleare dell'esplosione, che potrà essere effettuata solo una volta che sarà concluso il monitoraggio delle tracce nell'atmosfera in corrispondenza della Penisola coreana trasportate dai venti. Le particelle sono attese nell'isola giapponese di Okinawa entro il primo giugno, secondo le previsioni meterologiche.
Intanto ancora nessun accordo è stato raggiunto sulla risposta al test nucleare sotterraneo nordcoreano al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dove i rappresentanti non si danno limiti di tempo per prendere una decisione concordata. "Stiamo lavoro in modo normale, proseguiremo con gli incontri anche nei prossimi giorni, e fino a ora non abbiamo trovato alcun accordo, e neanche respinto alcuna soluzione che causi dubbi", ha dichiarato il rappresentante permanente di Mosca al Consiglio di sicurezza, l'ambasciatore Vitaly Churkin, che in questo momento detiene la presidenza di turno dei 15.
"Il processo prosegue in una atmosfera positiva, un approccio cooperativo, perché riconosciamo tutti le dimensioni della minaccia che ci viene posta. E abbiamo bisogno di tempo", ha aggiunto l'ambasciatore britannico, John Sawers. "Stiamo lavorando seriamente. In modo costruttivo", ha spiegato anche l'inviata di Washington, Susan Rice.
Intanto i satelliti spia hanno rilevato segni del nuovo lancio missilistico nordcoreano: lo ha reso noto il Ministero della Difesa della Corea del Sud, confermando quanto già annunciato ieri. Pyongyang starebbe preparandosi a trasportare un nuovo missile a lungo raggio da una fabbrica nei pressi della capitale fino al poligono di Musudan-ni: i preparativi per il lancio dovrebbero durare due settimane e il test potrebbe avvenire attorno al 16 giugno, data nella quale i Presidenti di Stati Uniti e Corea del Sud si incontreranno a Washington.
Gli Stati Uniti hanno annunciato di non avere intenzione di rafforzare la loro presenza militare in Corea del Sud ma il Segretario alla Difesa Robert Gates ha avvertito che non rimarranno "a guardare mentre la Corea del Nord costruisce le capacità di colpire bersagli in Asia o in America".
Gli Stati Uniti risponderebbero molto rapidamente nel caso in cui le azioni del regime comunista dovessero diventare una minaccia.
"Noi - ha detto Gates, a Singapore per una conferenza sulla sicurezza in Asia - non staremo immobili di fronte a una Corea del Nord che costruisce la propria capacita' di distruzione su qualsiasi target in Asia o su di noi". Gates, nel suo intervento, non ha tuttavia specificato il tipo di risposta che gli Usa potrebbero dare, se sotto il profilo militare o altro, ribadendo però che non ci sono progetti per rafforzare la presenza di soldati Usa nella regione. Per Gates l'intensificarsi delle attività nucleari e il recente lancio di missili da parte della Corea del Nord potrebbe condurre a una corsa agli armamenti in Asia.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Xinhua, Rainews24]
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