Ancora un anno di Cig per 80 operai dei Cantieri navali di Palermo
Lo scorso anno la Cig era scattata per quasi tutti i 470 lavoratori, sono quindi buone le speranze future
E’ stato siglato a Roma nella sede del Ministero del Lavoro, alla presenza dei sindacati e dell’Azienda, l’accordo che proroga la cassa integrazione per un anno per 80 lavoratori di Fincantieri Palermo.
"Lo scorso anno - commentano Ludovico Guercio, segretario Fim Cisl Palermo-Trapani e Nino Clemente, rappresentante Fim-Cisl Fincantieri - gli ammortizzatori erano scattati per 440 operai, in pratica quasi tutti sui 470 dipendenti, possiamo dunque parlare di prospettive che fanno sperare per il prossimo futuro dello stabilimento palermitano, anche alla luce della conferma delle commesse in arrivo, giunta nel corso di un incontro con l’azienda a Roma. Di fatto però se lo stabilimento fosse stato dotato, nel frattempo, dei bacini necessari come chiediamo da tempo ormai, non ci sarebbero problemi occupazionali e tutti i lavoratori verrebbero impegnati".
Nei prossimi due anni è previsto l’arrivo a Palermo delle quattro navi da crociera Msc da trasformare (LEGGI); del troncone di una nave russa in costruzione in Liguria e del Mose.
"Le commesse copriranno i prossimi due anni di lavoro e dato che il mercato delle navi da crociera sta cominciando a riattivarsi, potrebbe aprirsi la strada per altre commesse. Ma bisogna guardare oltre, in particolare al settore dell’off-shore che Fincantieri intende sviluppare in Sicilia dove ci sono tutte le professionalità - aggiungono Guercio e Clemente -, per questo serve un maggiore impegno da parte della Regione per la realizzazione del bacino di carenaggio da 80 mila tonnellate".
"E’ stato perso fin troppo tempo - conclude Mimmo Milazzo, segretario della Cisl Palermo-Trapani -, la Regione deve subito stornare le somme necessarie per la costruzione del mega bacino dai bandi precedenti, con questo investimento potrebbero aprirsi nuovi spiragli di sviluppo per il futuro del cantiere palermitano. Sollecitiamo ancora una volta, dunque, la Regione a fare presto". [Fonte: Italpress - €conomiaSicilia.it]