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Ancora un suicidio in carcere

Nella notte tra sabato e domenica, nell'istituto penitenziario di Caltanissetta...

20 luglio 2010

Un nuovo suicidio in carcere: nella notte tra sabato e domenica scorsi nell'istituto penitenziario di Caltanissetta si è tolto la vita Rocco Manfrè, 65 anni. L'uomo si è impiccato al braccio della doccia utilizzando i manici di una borsa termica. Lo ha reso noto il senatore Salvo Fleres, in qualità di garante dei detenuti in Sicilia. Inutile è stato il soccorso che gli è stato prestato prima dai compagni di cella e poi dal personale del carcere.
Manfrè, ritenuto organico alla cosca Emmanuello di Gela, era stato arrestato il 15 luglio scorso, due giorni prima del suo drammatico gesto per concorso in omicidio. Avrebbe aiutato i sicari a seppellire Agostino Reina, di 32 anni, 'stiddaro ucciso e bruciato nel 1992 nell'ambito di una faida mafiosa, che fu attirato nella trappola mortale da una donna che gli aveva promesso una notte di sesso.

"FERMATE LA STRAGE" - "Le palesi violazioni di legge del tutto ignorate dalla magistratura che interpreta l'obbligatorietà dell’azione penale con scandalose discriminazioni che non possono più essere taciute né ignorate dal ministero della Giustizia che, così stando le cose, rischia di diventare complice di quella che, ormai, può ben definirsi 'la strage delle carceri'". Lo afferma il garante dei diritti dei detenuti, Salvo Fleres, commentando il suicidio di Rocco Manfré.
"Il caldo, il sovraffollamento, la carenza di personale e la inadeguatezza delle carceri – aggiunge il senatore del Pdl – sono alcune delle problematiche che rendono invivibili le strutture penitenziarie. A poco valgono le circolari del dipartimento contenenti indicazioni per affrontare questi mesi estivi quando le strutture non sono in grado di garantire neanche l'ordinaria amministrazione". "Le poche iniziative intraprese dal Governo – aggiunge Fleres – devono immediatamente essere supportate da altre ormai divenute improcrastinabili. Il piano carceri, l’assunzione di psicologi ed educatori, il concorso per il personale di polizia penitenziaria, il ricorso a forme alternative al carcere, laddove possibili, sono delle misure da adottare con la massima sollecitudine". "Vorrei concludere riportando le parole di alcuni detenuti dell’Ucciardone sperando che questo possa fornire uno stimolo per quanti non hanno ancora ben compreso le condizioni di vita all’interno delle carceri del nostro Paese - chiosa Fleres - mi è stato detto: 'Questo è il Governo dei record: record di arresti; record di interventi legislativi in materia, adesso si vuole pure raggiungere il record di suicidi?'".

[Informazioni tratte da Ansa, La Siciliaweb.it, LiveSicilia.it]

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20 luglio 2010
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