Ancora una tragedia nel Canale di Sicilia
Soccorso un barcone con 600 migranti a bordo. 20 morti intossicati trovati nella stiva
Ancora una tragedia del mare nel Canale di Sicilia. Un barcone con centinaia di migranti a bordo (le prime stime parlavano di 600 persone) e 20 morti in stiva è stato intercettato a sud di Lampedusa. I migranti sono stati soccorsi e tirati a bordo dai marinai di un mercantile dirottato nella zona. Le vittime sarebbero decedute per le esalazioni prodotte dal motore del barcone. Due persone in gravissime condizioni saranno ricoverate nelle unità operative di Rianimazione del Civico di Palermo.
Dal natante sarebbe partito un Sos raccolto da un mercantile a circa 80 miglia dalla costa di Lampedusa. Diciotto persone sono state trovati asfissiate dai fumi del vecchio motore nella stiva del barcone e sono state caricate sulle motovedette che hanno soccorso anche tre uomini che apparivano in gravi condizioni. Due di loro, durante il trasferimento verso Lampedusa, sono morti, mentre altri due sono stati portati in ospedale.
Già ieri l'isola di Lampedusa si è popolata di 1278 migranti. Arrivati con sette sbarchi diversi cominciati all'alba. Tutti a bordo di barconi che sono riusciti a eludere i controlli dell'operazione Mare Nostrum. Il primo con 352 persone a bordo è arrivato direttamente al porto, gli altri sono stati raggiunti dalla motovedette della guardia costiera e accompagnati in banchina. I migranti, quasi tutti siriani ed eritrei, hanno atteso diverse ore in banchina prima di essere trasferiti al centro di accoglienza, ufficialmente chiuso per lavori di ristrutturazione in vista della riapertura di settembre. In queste ore, con ponti aerei, dovrebbero essere trasferiti altrove. Una situazione di emergenza che ha trovato tutti impreparati. L'Asp ha sistemato di corsa il necessario per le operazioni di triage e ha prestato soccorso a chi ne aveva bisogno. Soprattutto alle donne incinta.
[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ign, Repubblica.it, Corriere.it]