Andrea Camilleri ritorna in libreria insieme al commissario Montalbano
Si intitola ''La pazienza del ragno'', l'utimo romanzo di Camilleri che come protagonista il celebre commissario
Il nome di Andrea Camilleri ritorna in libreria affianco a quello del suo più celebre personaggio, il commissario Salvo Montalbano. E' uscito ieri nelle librerie l'ultimo romanzo dello scrittore empedoclino, "La pazienza del ragno" edito da Sellerio.
Il volume esce con una tiratura record di 300 mila copie e quando il volume non era ancora arrivato in libreria, era già in testa alla classifica di Internet bookshop, sito di prenotazioni online.
"La pazienza del ragno", i cui diritti di traduzione sono già stati venduti a Francia e Germania e che presto avrà una versione televisiva, inizia esattamente dove finiva "Il giro di boa", con il commissario Salvo Montalbano ferito in un conflitto a fuoco e accompagnato all'ospedale di Montechiaro dai suoi fidi Fazio e Gallo.
In questa indagine senza delitto e senza sangue, Montalbano ritroverà la sua solita verve e spigliatezza.
"Può un omo, arrivato oramà alla fine della so carriera, arribillarsi a uno stato di cose che ha contribuito a mantiniri?"
Il commissario Montalbano sente il peso degli anni. E della solitudine. Si intenerisce, mentre cerca le parole e i gesti che lo nascondano agli altri; le parole che facciano barriera. Ascolta la voce di dentro.
Si interroga: "Era solo un omo che aveva un personale criterio di giudizio supra ciò che era giusto e ciò che era sbagliato. E certe volte quello che lui pinsava giusto arrisultava sbagliato per la giustizia. E viceversa. Allura, era meglio esseri d'accordo con la giustizia, quella scritta supra i libri, o con la propria cuscienza?"
Il dilemma è da tragedia greca. Ma qui, nella malinconia e negli addolcimenti pudichi di una maturità giunta quasi al consuntivo, non l'eccezionalità dell'eroe, importa; ma l'integrità di un individuo normale, che gli adempimenti dell'ufficio mette in rapporto con la falsità "politica", con la personale ricerca della franchezza, e con l'accertamento (se non pubblico, almeno privato) della verità. Montalbano si confronta pure con le convenzioni romanzesche del genere giallo. Per sottrarsi al "mestiere": moralista senza moralismi, vulnerato dalla ingiustizia e dalla "libertà" di rapina governativamente legalizzata e accasata; e investigatore in servizio straordinario nel romanzo, che metaforiche "ferite", date o ricevute, fa pulsare nel non detto delle emozioni e nel clamore dello scandalo. La pazienza del ragno è un giallo anomalo. Senza "delitto" e spargimenti di sangue. A meno che delitto cruento non venga considerato lo splendore di vite costrette a consumarsi e a sprecarsi nell'odio. Nell'attesa di una catarsi che, accompagnata dalla solidale e indulgente compassione di Montalbano, metta in calma le coscienze e le riposizioni nel gioco delle parti: dopo che l'agitazione "teatrale" della "ragnatela", pazientemente tessuta nell'odio, ha esaurito la funzione strategica di "menzogna" che sulla scena ha portato, irretendolo, il vero colpevole. Camilleri sorprende ancora una volta. E si rinnova. Con questo trepido romanzo dai tempi alternati e dialoganti.
Salvatore Silvano Nigro
dal sito del Camilleri Fans Club www.vigata.org
"Il prossimo romanzo con Montalbano è nato per caso. Stavo scrivendo un racconto, intitolato, appunto, "La pazienza del ragno", che si attaccava esattamente nel momento in cui Montalbano veniva ricoverato in ospedale, nel "Giro di boa". Questo racconto cominciava a starmi stretto, e allora lo portai a termine come romanzo. Non ci saranno cadaveri, annuncio, ma ci sarà la continuazione della crisi di Montalbano". (Andrea Camilleri, da un'intervista a La Repubblica (ed. di Palermo) del 6.4.2004)
Il nuovo romanzo è l'ottavo che ha per protagonista il commissario Montalbano. I precedenti sono "La forma dell'acqua", "Il cane di terracotta", "Il ladro di merendine", "La voce del violino", "La gita a Tindari", "L'odore della notte", "Il giro di boa".