Andreotti condannato per diffamazione
L'ex presidente del Consiglio diffamò il giudice Almerighi. Per la Cassazione dovrà pagare 2 mila euro di multa
La Cassazione ha confermato la condanna per diffamazione nei confronti del senatore a vita Giulio Andreotti per aver definito, in alcune interviste, "pazzo e falso teste" il giudice Mario Almerighi in relazione alla testimonianza resa dal magistrato nel processo di Palermo nel quale l'ex presidente del Consiglio era accusato di collusioni con la mafia.
Almerighi, deponendo in udienza, aveva sostenuto di aver saputo che Andreotti aveva rapporti privilegiati con il giudice Corrado Carnevale tali da influenzare le decisioni della Suprema Corte. La condanna ammonta a duemila euro di multa e la pena è interamente condonata, così come già stabilito dalla Corte di Appello di Perugia il 15 giugno 2007.
L'avvocato Franco Coppi, ieri mattina, aveva chiesto l'assoluzione di Andreotti che ha già versato 20 mila euro come risarcimento danni ad Almerighi.
"La Corte di Appello di Palermo, che pure non è stata tenera con Andreotti dal momento che lo ha prescritto per parte delle accuse di mafia, ha scritto che non solo le cose dichiarate da Almerighi sull'amicizia tra il senatore a vita e Carnevale sono false ma che, addirittura, la testimonianza di Almerighi sarebbe stata influenzata dalle sue pregiudiziali sull'uomo politico e il giudice non sarebbe stato disinteressato al risultato del processo. Su Almerighi queste parole, messe bianco su nero da un collegio giudicante, dovrebbero pesare come pietre!".
Questo uno dei passaggi dell'arringa con la quale, l'avvocato Franco Coppi ha difeso Andreotti chiedendone l'assoluzione dall'accusa diffamazione. Coppi ha ricordato che fu Pierparolo Casadei Monti, ex capo di gabinetto prima del Guardasigilli Virginio Rognoni e poi di Giuliano Vassalli, a "smentire quanto sostenuto da Almerighi, testimoniando che Andreotti non fece mai alcuna pressione per far archiviare la proposta di azione disciplinare nei confronti di Carnevale". "Casadei Monti ha smentito clamorosamente in fase istruttoria, proprio nel processo di Palermo, quanto sostenuto da Almerighi e di questo - ha ribadito Coppi - c'è traccia persino nel verdetto di appello che, come tutti sanno, è stato poco 'benevolo' con Andreotti!". Coppi, inoltre, ha ricordato che il senatore a vita, nelle interviste 'incriminate', aveva detto di "non volersela prendere con i 'pentiti' che lo avevano calunniato perchè da persone del genere non si aspettava altro che calunnie, ma con il magistrato sì, perchè il giudice che dice il falso commette la cosa più grave che possa accadere!". L'avvocato Coppi, a margine dell'udienza, ha infine fatto capire che le condizioni di salute di Andreotti non sono affatto buone. [Informazioni tratte da Ansa, La Siciliaweb.it]