Annullata la custodia cautelare per il presunto killer di Mauro Rostagno
Il tribunale del Riesame di Palermo non ha comunque messo in dubbio che l'omicidio è stato maturato e deciso nell'ambiente mafioso trapanese
Vito Mazzara era accusato di avere fatto parte del gruppo di fuoco che, il 26 settembre 1988, uccise a Lenzi (Trapani) il giornalista e sociologo Mauro Rostagno. Ora "il tribunale del riesame di Palermo ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip" rivelano i difensori dell'indagato, gli avvocati Vito e Salvatore Galluffo.
Mazzara sconta in carcere una condanna all'ergastolo per diversi omicidi commessi negli anni Novanta. Come mandante dell'omicidio era stata notificata un'ordinanza di custodia cautelare in carcere anche al boss Vincenzo Virga, all'epoca capomandamento di Trapani, ora detenuto. L'inchiesta, condotta dalla Mobile trapanese, è coordinata dalla Dda di Palermo.
Secondo i giudici, gli elementi raccolti dalla Squadra mobile di Trapani a carico di Mazzara non sono sufficienti e l'accusa sostenuta dalla Dda di Palermo non ha fornito prove tali da giustificare l'ordinanza di custodia cautelare.
Anche se l'arma utilizzata per uccidere Rostagno è stata successivamente impugnata da Mazzara in altri delitti compiuti nel trapanese, per i quali l'uomo è già stato condannato all'ergastolo definitivamente, non sarebbe sufficiente a sostenere un ordine di carcerazione.
Da quanto si apprende, i giudici non hanno messo in dubbio che l'omicidio sia maturato e sia stato deciso nell'ambiente mafioso di Trapani. Gli elementi d'accusa, dunque, non vengono meno, e l'omicidio del sociologo e giornalista va in ogni caso inquadrato come un omicidio di mafia.
[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, Ansa.it, Repubblica.it]
- Delitto Rostagno: svolta nelle indagini dopo 21 anni (Guidasicilia.it, 23/05/09)