Antonio che voleva solo nascere
Due ischemie per il bimbo nato in mezzo ad una lite in sala parto a Messina. La madre è stata dimessa dall'ospedale
AGGIORNAMENTO
"Abbiamo deciso di portare il piccolo Antonio all'ospedale Gaslini di Genova". Lo ha detto Matteo Molonia, padre del bambino che ha avuto complicazioni durante la nascita mentre in sala parto avveniva una lite tra i medici che dovevano farlo nascere, nel Policlinico di Messina. "In questo reparto al Policlinico - prosegue Molonia - ci siano trovati molto bene e sono stati molto franchi con noi spiegandoci che cosa aveva avuto il bambino. Speriamo sia io che mia moglie che con il tempo il piccolo Antonio possa stare meglio. La prossima settimana faremo una conferenza stampa per spiegare tutte le nostre ragioni".
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Laura Salpietro, la puerpera di 30 anni che ha avuto complicazioni dopo una lite tra due medici in sala parto nel Policlinico di Messina, è stata dimessa ieri. La donna sta bene e per stare vicino al figlioletto, Antonio, potrà occupare una stanza nel reparto di terapia intensiva neonatale dello stesso ospedale in cui è ricoverato il neonato. Laura ha potuto prendere in braccio il figlio e a breve dovrebbe anche iniziare ad allattarlo senza tiralatte.
A Laura è stato esportato l'utero a causa delle complicazioni sopraggiunte il giorno in cui i due medici hanno vergognosamente, indecorosamente, imperdonabilmente litigato in sala parto. Se le complicazioni sopraggiunte siano state o meno causate dall'imperizia conseguente alla litigata dei due ginecologi ancora non si sa di preciso, ma ciò non toglie nulla all'immane vergogna accaduta lo scorso 19 agosto nel Policlinico di Messina.
Dunque, Laura non potrà più avere figli. Dovrà "accontentarsi" di Antonio, anch'egli vittima di quella sofferenza e di quella indecenza: il piccolo ha avuto due attacchi cardiaci, quindi è stato sedato e messo in coma farmacologico. Ricoverato immediatamente in terapia intensiva, Antonio è stato seguito e sottoposto a tutta una serie di analisi ed esami volti a capire quale danno abbia potuto cagionare al cervello la mancanza di ossigeno sofferta appena venuto alla luce.
Ieri il papà di Antonio, Matteo Molonia, ha reso noto l'esito degli ultimi esami sul piccolo. "L'esito della risonanza magnetica sul bambino evidenzia due ischemie celebrali. È una cosa grave e i medici mi hanno spiegato che può avere conseguenze per il suo futuro. Mia moglie sta meglio, ma ora dopo la notizia è ricaduta nello sconforto totale. Siamo disperati, spero solo che ora qualcuno paghi per tutto questo".
Dopo queste prime, disperate parole Matteo Molonia si è chiuso nel silenzio ed ha preferito affidarsi alle parole del suo legale Flavia Buzzanca: "Non posso dire molto perché c'è il segreto istruttorio - ha spiegato il legale - posso solo dire che la situazione è triste, triste, triste". E per i prossimi giorni l'avvocato Buzzanca, che assiste i genitori del bambino che hanno querelato i medici, ha annunciato una conferenza stampa per "dire alcune cose importanti".
I medici, però, continuano ad essere cauti sulle condizioni di Antonio e fanno sapere che è "troppo presto" per poter confermare se ci sono effettivamente dei danni cerebrali permanenti. Dipenderà tutto dal decorso clinico del bambino.
La brutta notizia, data dal padre del bambino, è stata confermata dal manager del Policlinico, Pippo Pecoraro: "La risonanza magnetica - ha detto - ha effettivamente evidenziato lesioni cerebrali. I medici però mi dicono che è ancora troppo presto per valutare se ed eventualmente quali conseguenze queste potrebbero avere nello sviluppo del bambino. I neonati hanno grandi capacità di recupero".
Il professor Ignazio Barberi, direttore dell'unità di terapia intensiva neonatale del Policlinico di Messina, ha spiegato: "Non possiamo dire se il bambino avrà conseguenze in futuro. È vero che la risonanza ha evidenziato dei problemi, ma non è certa l'evoluzione che questi potranno avere. Passeranno anni prima di avere una diagnosi certa. Una prima risposta approssimativa si potrà avere forse tra sei mesi o un anno. Aggiungo che il bambino sta meglio e risponde agli stimoli però è chiaro che questa sofferenza prenatale che ha avuto ha lasciato dei segni. Al momento sembrano essere di lieve entità, ma per il futuro non possiamo avere alcuna certezza".
L’avvocato Flavia Buzzanca ha dichiarato che chiederà il risultato della risonanza magnetica così che venga acquisito dalla procura. L’esito dell’esame, secondo l’avvocato, non può che costituire "un ulteriore elemento di valutazione di responsabilità da parte dei soggetti interessati".
Per la vicenda sono indagate infatti sei persone: i due ginecologi coinvolti nella lite, il direttore del reparto di Ostetricia (sospeso dall’incarico), i due medici che hanno poi effettuato il cesareo e un’ostetrica.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa, La Siciliaweb.it]
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