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Antonio Ingroia e i giochi politici

L’ex pm esclude patti di desistenza con Pd e perde l’appoggio di Salvatore Borsellino

18 gennaio 2013

Il figlio di Pio La Torre, il giornalista Sandro Ruotolo, la leader sindacale Giovanna Marano. Sono alcuni dei nomi schierati da Antonio Ingroia nella sua Sicilia per le Politiche del 24 e 25 febbraio. Manca ancora il crisma dell'ufficialità, ma Rivoluzione Civile, il movimento che sostiene la candidatura del pm palermitano, ha trovato la quadra sulle liste per Camera e Senato. Alla Camera, in entrambe le circoscrizioni siciliane sarà lo stesso Ingroia il capolista.

Intanto, l’ex pm ha chiuso la porta al dibattito su possibili intese con il Pd: "Per il momento - ha detto in una nota - siamo impegnati nella raccolta delle firme, è il nostro unico obiettivo, andiamo avanti per la nostra strada. Escludo patti di desistenza, non ci sono patti di alcun tipo con nessuno, noi - ha sottolineato l'ex procuratore aggiunto di Palermo - non facciamo queste cose dietro le quinte". "Non ho ancora capito, tra l'altro, cosa intende fare il Pd con Monti. Noi siamo alternativi al montismo, è impensabile quindi - ha concluso - parlare di desistenza se prima il Pd non chiarisce i suoi rapporti con Monti".

Ed è rottura tra Ingroia e Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo e leader delle "Agende rosse". Infatti, restano fuori o in posizioni ineleggibili tre dei candidati da lui proposti e per questo Borsellino, come annuncia su Facebook, ha deciso di rompere con il movimento di Ingroia. In particolare sarebbero rimasti fuori Benny Calasanzio, Lidia Undiemi e Luigi Furitano, molto vicini al fratello del giudice che ha deciso, prima della chiusura delle liste di non dare il suo appoggio. Sembra che Ingroia abbia proposto a Borsellino di candidarsi come capolista al Senato ma non avrebbe accettato.
"Avevo pensato di dovere aspettare la pubblicazione delle liste, e lo farò prima di prendere una decisione definitiva, ma già da oggi purtroppo posso avere sentore di quello che dovrò leggere - scrive su Facebook Borsellino - I rappresentanti del mio movimento che, insieme a tanti altri giovani, mi avevamo dato la disponibilità ad essere candidati nella lista di Rivoluzione Civile e che io avevo indicato come elementi di punta per il loro curriculum, per le loro qualità intrinseche e per l'impegno e la passione sempre profusa nelle attività del nostro movimento, non hanno trovato posto nella lista di Antonio Ingroia se non posposti, e non di poco, ad altri nomi sia di politici che della società civile".

"I primi - aggiunge Borsellino - in base alle contrattazioni di vecchio stampo tra i partiti componenti la lista, i secondi scelti in base alla notorietà ed alla visibilità mediatica che non sempre coincidono con l'impegno civile. A questo punto con rammarico e pur sempre riservandomi di giudicare con maggiore attenzione le liste una volta che saranno pubblicate, debbo purtroppo anticipare che difficilmente potrò confermare il quell'appoggio che, dopo alcune perplessità iniziali, avevo dato alla lista di Rivoluzione Civile". "Probabilmente qualcuno era interessato unicamente alla mia candidatura e una volta venuta a cadere questa ipotesi e dopo che io ho preteso con forza una smentita che pure è tardata ad arrivare, non ha ritenuto di volere dare fiducia a questi giovani", conclude.

Pronta la replica di Ingroia: "Nutro grande stima, affetto e riconoscenza per l'impegno e la passione profusi in questi anni da Salvatore Borsellino nella lotta per la verità sulle stagioni più buie della nostra storia. Conoscendolo, capisco anche il suo disappunto per il fatto che la lista civica che abbiamo organizzato contiene anche, al suo interno, esponenti di punta di partito, ma Salvatore deve sapere che noi non siamo antipolitica".
"Noi - spiega Ingroia - crediamo nella possibilità di mettere insieme le energie migliori della società civile e della buona politica. Quegli stessi partiti che hanno combattuto dentro e fuori il Parlamento la battaglia per la verità sulla trattativa Stato-mafia e sulla stagione delle stragi. Da Di Pietro, che si è sempre speso per la difesa dell'indipendenza della Procura di Palermo, a Rifondazione Comunista, che si è costituita parte civile nel processo sulla trattativa. E ancora, da Oliviero Diliberto, fra i pochissimi politici a difendere me e il pool da me coordinato fino alle battaglie dei Verdi contro l'eco mafia".

Insomma, spiega Ingroia: "Rivoluzione civile è questa: saper combinare società civile e politica". Per questo "chiedo a Salvatore Borsellino di avere pazienza, verificando che i nomi inseriti nelle nostre liste certamente non sono stati scelti in base alla notorietà e alla visibilità mediatica, ma selezionati in base a storie lunghe e dolenti di impegno civile, spesso segnate da tragedie come quella di Salvatore. Un solo nome per tutti, Franco La Torre. Chiedo a Salvatore quindi di rispettare questi nomi e questi nostri candidati. Conosco e apprezzo i giovani da lui segnalatimi, eleggibili, ai quali avevo proposto l'inserimento in posizione eleggibile proprio in Sicilia. Avrebbero avuto ottime possibilità. Saverio Lodato ha portato avanti per anni l'impegno antimafia nel mondo dell'informazione e continua a farlo. Perfettamente in linea con l'intransigenza di Salvatore. Lodato ha accettato lo stesso posto in lista di quei ragazzi che hanno rifiutato, e perciò lo ringrazio".

[Informazioni tratte da ANSA, AGI, Adnkronos/Ign, Lasiciliaweb.it]

 

 

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18 gennaio 2013
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