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Antonio Ingroia, oramai un ex pm

Le intenzioni imminenti e future dell’ex pm palermitano entrato in politica

21 gennaio 2013

"E' evidente che non tornerò a Palermo e che non seguirò più processi delicati o legati alla politica. No, non mi occuperò più di materia penale, non in Italia almeno". Sono le parole dell'ormai ex pm Antonio Ingroia, ora candidato alle politiche con la lista "Rivoluzione Civile", che nel corso di una trasmissione televisiva ha fatto il punto sulle polemiche relative ai magistrati in politica.
Ingroia ha anticipato che per il suo futuro post-politico vede "cause civili di separazione e liti tra vicini, oppure penso ad incarichi internazionali. Non si può e non si deve più rientrare nello stesso posto da cui si è partiti". "Sono un magistrato in aspettativa, come tanti ancora in Parlamento. Appena eletto - ha continuato il leader di Rivoluzione Civile - mi batterò per disciplinare il tema del rientro in magistratura".

Intanto, da politico "puro", Ingroia ha chiuso al dialogo col Partito democratico. "Abbiamo rotto il dialogo con il Pd. Ci vediamo in Parlamento dove il primo provvedimento da esaminare dovrà essere quello sul conflitto di interessi, visto che Bersani non ha mai trovato il tempo per approvarlo negli ultimi 20 anni". "Il Pd porta con sé la responsabilità politica del disastro del governo Monti che ha scaricato la crisi sui ceti medi e bassi", ha continuato. "Sono un uomo del dialogo e nonostante - ha aggiunto il pm - i gravissimi errori politici dei democratici, ho fatto due appelli al dialogo senza che sia arrivata nessuna risposta. Avremmo potuto valutare la desistenza ma ci hanno mandato solo intermediari". "Diciamo no alla desistenza, anche perché Pier Luigi Bersani non mi ha mai chiamato per chiedermela. Se voleva la desistenza il Pd poteva venirci incontro e invece non l'ha fatto. Ho rivolto due appelli a Bersani, ma proprio nei giorni in cui poteva incontrarmi ho saputo che vedeva Mario Monti senza degnarsi di rispondere ai miei inviti. Evidentemente l'accordo dietro le quinte già lo hanno fatto per il dopo elezioni. A questo punto noi siamo alternativi sia a Bersani che a Monti".

L'ex pm ha poi respinto al mittente l'accusa secondo la quale senza desistenza si favorirebbe Silvio Berlusconi e ha sottolineato che il vero pericolo è Mario Monti. "A me l'ex premier - ha detto Ingroia - non fa paura perché è finito e non rappresenta più un pericolo. Non accetto che la figura di Berlusconi venga usata dal Pd come uno spauracchio. Gli italiani sono vaccinati. Il vero pericolo per noi è Mario Monti e la sua proposta politica perché può condizionare il centrosinistra che è già suo alleato. Se avessimo accettato il voto utile avremmo avvantaggiato il Professore e noi non vogliamo aiutarlo. Anche il Pd dovrà fare i conti con noi abbandonando - ha concluso Ingroia - le sue politiche liberiste".

"Sulla questione morale in Italia c'è una emergenza democratica. Per questo ringraziamo i partiti che ci appoggiano e hanno deciso di fare un passo indietro per favorire le candidature di un'Italia pulita". L'ex pm ha citato una frase di Enrico Berlinguer del 1981 nella quale il segretario del Pci sottolineava che "la questione morale esiste da tempo ma è diventata una questione politica perché da questo dipende la tenuta della democrazia". "No a giochini, no ad accordi sottobanco - ha aggiunto Ingroia - come quelli che hanno ucciso la credibilità della politica nella prima e nella seconda Repubblica. Anche accettare la desistenza e rinunciare alle liste al Senato sarebbe stato un patto sottobanco".
Tra i candidati più illustri per il loro impegno nella società civile l'ex pm ha proposto in particolare alcuni nomi come quello di Franco La Torre, figlio del parlamentare del Pci Pio assassinato dalla mafia nel 1981; Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, morto in stato di detenzione; Sandro Ruotolo, giornalista legato a Santoro e premiato dall'Anpi per le sue denunce contro l'illegalità; Stefano Leoni, ex presidente del Wwf Italia; Flavio Lotti, organizzatore della marcia per la pace Perugia-Assisi.

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica.it]

- Sandro Ruotolo sta con Ingroia (Guidasicilia.it, 14/01/13)

- Rivoluzione Civile: tra desistenza e accoglienza di "reietti" (Guidasicilia.it, 15/01/13)

- Antonio Ingroia e i giochi politici (Guidasicilia.it, 18/01/13)

- La decisione del Tar sul nulla osta concesso dal Csm a Ingroia (Guidasicilia.it, 19/01/13)

 

 

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21 gennaio 2013
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