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Apocalisse mediorientale. L'esercito israeliano ha inflitto una strage nei confronti della popolazione civile palestinese

08 novembre 2006

In Medio Oriente, si continua a fare un piccolissimo passo avanti e numerosi passi indietro. Nei giorni scorsi l'accordo tra Hamas e al Fatah per un governo di unità nazionale in Palestina, era sembrato un segnale che avrebbe potuto dare un impronta di maggiore stabilità, utile eventualmente  anche per una proposta diversa e nei confronti degli eterni nemici israeliani.
Dopo aver sconfitto Fatah nel marzo scorso, Hamas, con a capo l'attuale premier palestinese Ismail Haniyeh, ha subito un embargo occidentale imposto per il suo rifiuto di riconoscere Israele, e negli ultimi tempi ha compiuto non pochi sforzi per giungere a formare un governo di unità nazionale.

Ma se la speranza di un futuro unitario per le due anime della Palestina può esserci, risulta assolutamente impossibile trovare il benché minimo accordo con Israele, che continua a colpire in maniera scellerata la popolazione palestinese. L'ultimo e terribile attacco quello avvenuto stamane all'alba in un quartiere residenziale vicino a Beit Hanoun, nella zona settentrionale della Striscia di Gaza. Colpi di mortaio sparati da un carro armato israeliano hanno ucciso almeno una ventina di persone ferendone diverse altre. A riferirlo sono stati alcuni responsabili ospedalieri palestinesi. Secondo testimoni, le vittime erano tutte donne e bambini, colpiti nel sonno.
Un portavoce del governo palestinese di Hamas ha reagito alla strage di civili dicendo che lo Stato ebraico ''deve essere spazzato via dalla faccia della Terra''. Vendetta è stata annunciata anche da un portavoce di Fatah, Jamal Obeid, che ha chiesto la ripresa degli attentati suicidi in Israele. Intanto il primo ministro palestinese Haniyeh, ha chiesto una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Haniyeh ha inoltre annunciato che i colloqui tra Hamas, il partito al governo, e il presidente Abu Mazen per la formazione di un esecutivo di unità nazionale sono stati ''sospesi''. Prime manifestazioni di protesta sono state organizzate in mattinata nelle strade di Gaza. Le centinaia di persone scese in strada per protestare hanno scandito slogan contro Israele invocando ulteriori lanci di razzi e attacchi di kamikaze contro lo Stato ebraico.

Sulla tragica dinamica della strage a Beit Hanun, da dove appena due giorni fa le truppe israeliane si erano ritirate dopo un'occupazione di una settimana nel corso della quale una cinquantina di palestinesi, solo in parte miliziani, erano stati uccisi, si ha finora solo la versione delle fonti palestinesi. Queste hanno detto che intorno alle ore cinque di questa mattina una cannonata ha centrato l'abitazione della famiglia Atamne. I vicini sono usciti dalle case limitrofe per dare i primi aiuti e su questo gruppo di persone sono poi esplose altre cannonate - alcune fonti hanno detto che sono state diverse decine - provocando il maggior numero di vittime. Queste risultano appartenere soprattutto a cinque famiglie.
Un portavoce militare israeliano ha detto che è in corso una verifica di ciò che è successo. Il ministro israeliano della Difesa Amir Peretz ha ordinato all'esercito israeliano di fermare le incursioni dell'artiglieria nei territori palestinesi, mentre è stata aperta un'inchiesta sul bombardamento di stamane. ''Il ministro della Difesa ha ordinato lo stop al fuoco d'artiglieria nella Striscia di Gaza fino a quando non sarà fatta piena luce sull'incidente'', ha reso noto il ministero della Difesa dello Stato ebraico, sempre se di incidente si sia trattato.

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08 novembre 2006
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