Appello da tutta la popolazione carceraria del carcere di Noto. ''Liberate Tommaso e Denise''
''Liberate Tommaso e Denise'' e ''restituiteli ai loro genitori''. È l'appello lanciato dai detenuti della casa di reclusione di Noto ai sequestratori di Denise Pipitone e Tommaso Onofri, in un lettera aperta inviata all'Ansa da ''tutta la popolazione carceraria''. Tutti i detenuti di Noto ''deprecano il fatto che ancora oggi si verifichino episodi di così tale gravita, considerato per altro - si legge nella missiva-appello - che si tratta di bambini ancora in tenera età''. Per questo ''tutta la popolazione carceraria di Noto'' con questa lettera aperta ''manifesta tutta la propria dissociazione per l'atto grave compiuto'' e allo stesso tempo ''esprime la più totale solidarietà alle famiglie degli innocenti bambini coinvolti''.
''Infine - conclude la missiva - facciamo appello ai responsabili di tali atti delittuosi affinché maturino l'immediata decisione di liberare i bambini così da consentire ai propri genitori, affranti dal dolore, di riabbracciarli nel più breve temo possibile e riceve quelle cure che solo un genitore può dare ai propri figli''.
L' appello è lanciato nel giorno dell'inaugurazione della nuova cappella nell'antico carcere realizzata nella cella in cui per 15 anni, dal 1903 al 1918, fu detenuto Alessandro Serenelli, l'uomo che il 5 luglio del 1902 uccise la dodicenne Maria Goretti, poi diventata Santa. Nella cappella sarà posta oggi una reliquia della Santa su concessione del santuario dei padri passionisti di Nettuno.
Fonte: La Sicilia