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Appena mi insedierò come governatore...

I programmi, le promesse, gli auspici di Rosario Crocetta, nuovo presidente della Sicilia

31 ottobre 2012

Appena si insedierà come governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, pronto a dimettersi da eurodeputato per l'incompatibilità dei due ruoli, come primo atto revocherà "tutti i consulenti esterni" e avvierà "una maxi-rotazione" dei superburocrati "perché nessuno può pensare di essere inamovibile", a cominciare dall'esterno dirigente generale Ludovico Albert, piemontese arruolato da Raffaele Lombardo: "Può già fare le valigie".
Anche i partiti che lo sostengono, Pd, Udc, Api e Psi, sono avvertiti: "Non sono un ostaggio, nella mia giunta mi piacerebbe avere il 50% di donne" comunque "persone rigorose, oneste e competenti".

Al momento l'unica certezza è Lucia Borsellino, figlia del magistrato ucciso nella strage di via D'Amelio, indicata prima del voto come assessore alla Sanità. Ed è sicuro che all'Assemblea, nonostante i 39 deputati su 90 conquistati dalle sue liste non bastino per governare, avrà "una maggioranza bulgara" composta "da uomini di buona volonta", perché "anche i grillini sono deputati come gli altri a meno che non decidano di grillare anche in Parlamento" e perché nel Mpa e nel Pdl "non tutti sono demoni". Ma "senza inciuci", chiarisce il neo presidente che cita nientemeno che il comandante Che Guevara: "Saremo miti con durezza".
E ieri sera, a Ballarò, su Rai 3, ha infine promesso: "Taglierò il mio stipendio del 50%. La prima legge che proporrò? Gli indagati di mafia, corruzione, associazione a delinquere non potranno ricevere né incarichi dalla regione né presentarsi come candidati".

Rilassato, compassato, disponibile. Il giorno dopo il trionfo, Crocetta fa capire di che pasta è fatto. "Sono uomo del dialogo, non dello scontro" è il messaggio diretto ai suoi ma soprattutto all'opposizione con la quale dovrà confrontarsi per trovare la maggioranza "sui singoli provvedimenti". Non scarta nessuno. "Se personalmente Gianfranco Micciché è disponibile a condividere il mio programma, ben venga", afferma l'ex sindaco di Gela, che non sbatte porte in faccia rimarcando però che "l'alleanza rimane quella che mi ha sostenuto fin dall'inizio della campagna elettorale" e che "il mercato degli inciuci è finito".
Il suo appello è rivolto all'intero arco parlamentare. Al quale propone "un patto sociale di risanamento e di rigore, senza fare macelleria sociale". Cominciando col trovare soluzioni per i 18mila precari degli enti locali, molti dei quali a fine anno rischiano di rimanere senza posto per la scadenza dei contratti.

La Regione ha le casse "al verde", Fitch l'ha appena declassata a BBB da BBB+ con outlook negativo, c'è un debito che a dicembre sarà di quasi 6 miliardi di euro, e c'è un bilancio da approvare prima di Capodanno per non inciampare subito in un esercizio provvisorio lacrime e sangue.
"Andrò a Bruxelles per confrontarmi sui 5,7 miliardi di fondi Ue non spesi dalla Regione e poi chiederò un incontro a Monti" ha annunciato Crocetta che dall'Assemblea regionale si aspetta "collaborazione, indirizzi" e anche "contestazione".
"Ma certamente non interferirò nella scelta di chi dovrà fare il presidente dell'Ars", ha assicurato ancora, nel rispetto dei poteri istituzionali. Un consiglio lo dà invece a Bersani, il suo candidato alle primarie: "Vale la pena allearsi con l'Udc", perché "non è più il partito di Cuffaro". E invita Sel e Idv a rinunciare "alla battaglia identitaria" che li ha portati "sul terreno dell'anti-politica, perdendo il duello con il Movimento di Grillo". Che accusa di "demagogia" quando l'argomento si sposta sui tagli alle indennità dei parlamentari, che secondo i deputati 5Stelle non dovranno superare i 2.500 euro netti, come scrivono in un disegno di legge, il primo che intendono presentare in Assemblea. "Vogliamo fare suicidare i deputati?", sbotta il governatore che come modello ha il Parlamento europeo: "L'eurodeputato che non si presenta alle sedute e non lavora non prende nulla". Ma "di questo - assicura - ne discuterò coi gruppi parlamentari".

Insomma, al di là delle parole, Crocetta inizia la sua navigazione nella sedicesima legislatura con 39 deputati. Ne mancano sette per avere una maggioranza e si apre ora la fase di formazione di alleanze parlamentari.
Per il momento il neo governatore apre solo al MoVimento 5 Stelle: "Il Movimento 5 Stelle può essere un ottimo interlocutore. Grillo deve capire che in Sicilia non si vuol fare una ribellione ma un vera e propria rivoluzione culturale".
L’Udc, con il leader Gianpiero D’Alia, si mette sulla stessa posizione del Pd: "Non allargheremo la maggioranza, cercheremo i voti caso per caso". Tuttavia il margine di manovra è più largo per i centristi: "Tutto può succedere se si parla di contenuti. Non chiudiamo a priori nessuna porta, neppure a grillini e Pdl. Toccherà a Crocetta aprire il confronto".
E Crocetta, comunque, si dice tranquillo e respinge qualsiasi dubbio sulla governabilità della Regione. "Sarebbe assurdo pensare che non si trovano 5-6 persone di buona volontà dentro un'Assemblea in cui c'è anche chi viene da esperienze diverse, ci sono giovani neo eletti. Io ho segnali di molti singoli parlamentari che dicono che sosterranno gli atti di governo".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, GdS.it, ASCA]

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31 ottobre 2012
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