Approvato all'Ars il ddl per la stabilizzazione dei precari
Il presidente Lombardo: "Con questa legge liberiamo dalla gogna della proroga decine di migliaia di lavoratori siciliani"
E' iniziato ieri mattina, all'Ars, l'esame sul ddl di proroga e stabilizzazione dei contratti dei precari della pubblica amministrazione (22.500 degli enti locali e circa 5 mila della Regione).
Nel primo pomeriggio, l'Ars ha approvato i primi due articoli del ddl sui precari, la parte che riguarda la proroga dei contratti dei lavoratori della Regione.
In nottata il ddl che prevede la stabilizzazione dei precari è stato approvato del tutto. Si era giunti al termine dell'esame del provvedimento dopo che l'aula aveva varato la decisione presa a maggioranza dalla conferenza dei capigruppo, che ha dato mandato alla presidenza dell'Ars di stralciare tutti gli emendamenti aggiuntivi, tranne quello che prevedeva lo stanziamento dei fondi per il personale delle riserve naturali, che è stato approvato. Via libera anche per alcuni ordini del giorno, fra i quali uno che prevede l'impegno a sostegno dei lavoratori di Ciapi, Asu, Arpa Sicilia e Spo, categorie che non rientrano nelle norme per i precari. Chiusa la finestra legislativa, l'Ars ritornerà a lavorare all'esame del Bilancio e della Finanziaria.
Per tutte le categorie comprese nel ddl, si prevede una proroga fino a tutto il 2011, data dalla quale si provvederà alla stabilizzazione con contratti di diversa durata: il primo 10 anni (durante i quali la Regione finanzierà gli enti locali, come accade adesso, con una quota intorno al 90%), il secondo e il terzo di 5 anni ciascuno. Il grosso dei precari è quello in forze nei comuni e nelle province (circa 22.500), gli altri sono dipendenti della Regione: 317 della Protezione civile, 223 dell'Arra (Agenzia regionale per i rifiuti e l'acqua), 93 dell'Arta (Agenzia regionale territorio e ambiente), 90 ex Asu, 9 dell'ufficio Emergenza idrica, 90 degli enti parco. A questi si aggiungono i 2466 (il numero si riferisce ai contratti in essere lo scorso anno) dei Consorzi di bonifica, più alcune decine delle Camere di commercio e del Cefpas (Centro per la formazione del personale sanitario). Fin qui le categorie che rientrano nel ddl, ma va messa in conto l'assunzione, che partirà dal primo gennaio, dei circa 4.900 precari (ex Asu ed ex Puc) della Regione, che hanno già firmato i contratti ed entreranno nell'organico dell' amministrazione grazie alla legge nazionale 78 del 2009. Anche gli enti locali avrebbero potuto utilizzare la stessa legge per procedere alle stabilizzazioni, ma sarebbero incorsi nello sforamento del patto di stabilità: da qui l'intervento legislativo della Regione, che si assumerà il grosso dell'onere finanziario. Il ricorso al doppio binario (proroga e successiva stabilizzazione) per i circa 25 mila lavoratori si è reso necessario per evitare, nel caso che il commissario dello Stato impugnasse la legge, che i precari rimanessero senza contratto.
"Con questa legge liberiamo dalla gogna della proroga decine di migliaia di lavoratori siciliani. E' un atto che rende giustizia ai precari degli enti locali. Abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostra possibilità per giungere a questo importante obiettivo di equità sociale, abbiamo stabilizzato i precari senza spendere un euro in più dalle casse della Regione". Con queste parole il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, ha commentato l'approvazione del "ddl precari". "Abbiamo sottratto - ha aggiunto Lombardo - migliaia di lavoratori alla condizione di ricattabilità cui erano sottoposti, dando loro la certezza di un lavoro e di un reddito sicuro fino alla pensione".
Dal Presidente Lombardo è poi arrivato anche un plauso al Parlamento siciliano: "l'Assemblea ha lavorato con grande impegno e attenzione, dimostrando grandissima sensibilità nel dare, grazie a un iter contraddistinto da tempi rapidi, il via libera alla legge".
[Informazioni tratte da Ansa, SiciliaInformazioni.com]