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Approvato il Piano Casa Sicilia

Via libera dall'Ars. Il governatore Lombardo: ''Con questa legge si rimette in moto il settore dell'edilizia''

10 marzo 2010

Alla fine Raffaele Lombardo ce l’ha fatta. Dopo un percorso seganto da mille peripezie, scontenti, presunti inciuci, ieri l’Assemblea regionale siciliana ha dato il via libera definitivo al 'Piano Casa'.
Il provvedimento, sostenuto da Mpa, Pdl-Sicilia e Pd, è passato con 54 voti a favore, 9 contrari (Udc e Pdl) e 13 astenuti. "È una grande risposta attesa dal popolo siciliano", ha detto l'assessore alle Infrastrutture Luigi Gentile poco prima del voto. Gli articoli erano stati approvati la settimana scorsa (LEGGI).
"Abbiamo tenuto fuori le parti che non erano attinenti alla materia - ha aggiunto Gentile - molte delle quali saranno inserite in un apposto ddl sull'urbanistica nel quale intendo riproporre la tanto contestata norma sulle delocalizzazioni che a mio parere è molto utile: anzi, poteva essere il fiore all'occhiello di questa legge".

Ecco cosa prevede il provvedimento - La legge sul piano casa disciplina gli ampliamenti degli edifici esistenti consentendo nuovi volumi. Sono ampliabili solo gli edifici ultimati entro il 31 dicembre 2009 e aventi una volumetria non superiore a 1000 metri cubi. Gli interventi potranno interessare edifici mono e bifamiliari, o uffici. L'ampliamento non potrà comunque superare i 200 metri cubi. Occorre che si tratti di edifici legittimamente costruiti, con esclusione, quindi, di immobili che hanno usufruito di condono edilizio, ed in regola con il titolo abitativo e con il pagamento delle tasse sugli immobili. Al fine di favorire il rinnovamento del patrimonio edilizio esistente è possibile demolire e ricostruire edifici residenziali, ultimati entro il 31 dicembre 2009, anch'essi in regola con il titolo abitativo e con il pagamento delle tasse sugli immobili. Gli interventi sono praticabili attraverso aumenti fino al 25 per cento del volume esistente, utilizzando tecniche costruttive di bioedilizia. Il limite è incrementato del 10 per cento fino ad un ma ssimo del 35 per cento qualora siano adottate tecniche costruttive che utilizzano fonti di energie rinnovabili. E' inoltre possibile ricostruire il medesimo edificio su di un'area diversa, sempre all'interno della stessa area di proprietà, purché la superficie originariamente occupata dal primo fabbricato demolito sia destinata a verde privato o a parcheggi a servizio dell'immobile. E' inoltre consentita la costruzione di uno o più piani interrati destinati a parcheggio, a condizione però della cessione gratuita al Comune di superfici destinate a verde pubblico anche attrezzato. Negli edifici diversi dall'abitazione sono consentiti interventi di ampliamento entro il limite del 15 per cento della superficie coperta, comunque non superiore a 400 metri quadri.
Dal momento di entrata in vigore della legge, i Comuni hanno 120 giorni di tempo per limitare o escludere interventi in determinate zone del proprio territorio: dopodiché si avranno 24 mesi di tempo per presentare le istanze.

La soddisfazione di Raffaele Lombardo -
"La legge sul piano casa, approvata dal nostro Parlamento, è una riforma importantissima ed enormemente attesa, che servirà alla Sicilia per rimettere in moto l'edilizia, un settore importante che da' lavoro a migliaia di persone nell'isola. Siamo stati attenti a fare in modo che la ripresa produttiva delle imprese di costruzione, ferma da tempo, fosse ben regolamentata: la legge, infatti, contribuirà a migliorare il nostro patrimonio edilizio". A dirlo è il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, che puntualizza: "La norma ottiene un doppio obiettivo: da un lato la riqualificazione degli immobili, anche per migliorarne la sicurezza da un punto di vista geologico; dall'altro permettere l'attivazione di investimenti privati che contribuiranno a far ripartire la nostra economia".
"Il polemico atteggiamento di vari settori dell'Aula sulla legge - ha detto ancora il presidente - non ha trovato alla fine concreti riscontri e validi motivi, e la sua approvazione ne è la prova. Il lungo dibattito ha contribuito a migliorare il testo con l'apporto di tutti i deputati, soprattutto di quanti avevano un reale interesse alla sua approvazione. Abbiamo cercato di utilizzare questa occasione anche per colmare un vuoto che si era creato in Sicilia, regione in cui ormai da troppi anni mancava una legge organica in materia. Dunque, complessivamente è stato fatto un buon lavoro". Infine, ha aggiunto Lombardo, "a chi ha parlato di un nuovo 'sacco' di Palermo, mi basta dire che il 'sacco' di Palermo è stato fatto da altri in altri momenti ed è davanti ai nostri occhi. Noi facciamo azioni trasparenti da gente per bene. Il voto in aula segna il conseguimento di un altro degli obiettivi prioritari, che il mio governo si è dato e che continuerà a perseguire con le altre leggi che sono pronte per la discussione in aula. Procederemo con lo stesso metodo, chiedendo il consenso per il reale interesse dei siciliani e non per schieramenti preconcetti".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, ANSA, La Siciliaweb.it]

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10 marzo 2010
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