Archeologia in Sicilia. Scoperta ad Alcamo Marina (TP) un'area officinale di età romana
Individuate due fornaci per la cottura e produzione di materiale domestico e da costruzione
Un'area officinale e produttiva di età romana è stata scoperta in contrada Foggia ad Alcamo Marina (Trapani). Le ricerche erano iniziate nell'ottobre 2003.
Gli scavi hanno consentito di portare alla luce interessanti resti di un’area officinale produttiva di età romana e tardo antica costituiti, al momento, dalle strutture di due fornaci per la cottura di materiali ceramici, domestici e da costruzione (stoviglie, mattoni, tegole, coppi) che, secondo quanto emerso da questo primo intervento, possono essere inquadrate cronologicamente fra I e IV secolo d.C.
Ulteriori elementi, forniti dall'allineamento delle fornaci, dalla osservazione delle anomalie del terreno circostante, dalle indicazioni di indagini geoelettriche, rendono esplicita la presenza di altri manufatti simili che, posizionati a schiera su un asse longitudinale Nord-sud, fanno ipotizzare la esistenza di un complesso artigianale e produttivo di non indifferente ampiezza, opportunamente collocato a sfruttare il profondo strato del millenario bancone geologico argilloso venutosi a formare nell'area deltizia costituita dai corsi d'acqua del S. Bartolomeo e del Canale Molinetto, un'area, insomma funzionale alle attività del vicino porto di Castellammare del Golfo, collocato in posizione favorevole per le rotte commerciali del Mediterraneo centrale verso la Spagna, la Sardegna e il grande emporio tirrenico di Portus, alla foce del Tevere.
Comunque solo con le prossime campagne di scavi si potrà meglio individuare e valutare l’ampiezza e le differenziazioni cronologiche delle ceramiche che venivano prodotte nelle fornaci.
Intanto è stato predisposto un programmatico intervento di monitoraggio tecnico sull'area, per la successiva campagna di ricerca prevista per il prossimo ottobre.
L'area è stata scoperta grazie alla convenzione stipulata fra l'Assessorato dei Beni Culturali della Regione Siciliana, la Soprintendenza di Trapani e la Facoltà di Conservazione dei Ceni Culturali dell'Ateneo di Bologna.