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Archi di pane e cene, a Salemi torna la Festa di San Giuseppe

Tra tradizione e innovazione con un programma ricco di eventi dal 12 al 26 marzo

12 marzo 2016

Ancora una volta la tradizione abbraccia l'innovazione. Dopo il successo riscosso lo scorso anno, che ha portato un rito che affonda le proprie radici nel folclore e nella cultura contadina alla ribalta sul palcoscenico dell'Expo di Milano, a Salemi si torna a parlare di pane con la Festa di San Giuseppe. Un programma ricco di eventi animerà la cittadina del Trapanese dal 12 al 26 marzo.
Una ricorrenza legata a doppio filo alla terra e ai suoi frutti. Non mancheranno infatti i famosi altari di pane, così come le cene, nate come ex voto dedicato al Santo, in cui si potranno degustare oltre cento piatti tipici della tradizione dei contadini. Tradizione da cui provengono i lini e i ricami che adornano gli altari, realizzati dalle associazioni locali, a unire simbologia pagana e culto religioso.

«Dopo l'operazione rilancio dello scorso anno, con la mostra all'Expo di Milano e una significativa presenza di visitatori nella nostra città, la festa di San Giuseppe è tornata a occupare lo spazio che merita nel panorama delle iniziative sul territorio siciliano - afferma il sindaco di Salemi, Domenico Venuti - come testimonia l’attenzione dell’Assessorato Regionale al Turismo nei confronti dell’evento. Quest'anno puntiamo a consolidare il successo dell'edizione 2015, proponendo a chi sceglierà Salemi per trascorrere i giorni di passaggio dall'inverno alla primavera un perfetto mix di iniziative culturali e rinnovo della tradizione più autentica della festa di San Giuseppe. Accanto ai nostri inimitabili altari di pane, che hanno reso famosa Salemi nel mondo, abbiamo messo a punto eventi di significativo spessore culturale che accompagneranno nel migliore dei modi i giorni di San Giuseppe, nella direzione dello sviluppo di un circuito turistico legato ai borghi ed alle loro peculiarità».

Dal 14 al 20 marzo, la Pro Loco di Salemi e l'associazione Creative Lab organizzeranno dei laboratori per risalire all'origine del pane di San Giuseppe, con le sue forme evocative e artistiche, delle cene e dei sapori che caratterizzano la festa. E la cultura sarà protagonista con mostre d'arte a tema e narrazioni dei Percorsi a San Giuseppe, in una Salemi addobbata per l'occasione con archi e decorazioni di pane in tutto il centro storico, che si arricchirà per la prima volta di un'infiorata dedicata a San Giuseppe, sulla scalinata della chiesa di Sant'Annedda.

Oggi, (12 marzo) ci sarà l'inaugurazione della seconda edizione della mostra "Ritualità, tradizione e contemporanerità del pane" ideata e curata da Giuseppe Maiorana. La mostra presenta i lavori di due talentuosi artisti: Giacomo Rizzo e Sergio Zavattieri che hanno lavorato in residenza a Salemi e realizzato site specif due istallazioni collocate nelle sale del castello Normanno Svevo. A completare il percorso, nella sala centrale, una lungo tavolo accoglierà quaranta libri d'artista provenienti dalla mostra "Pagine di Pane", progetto collaterale ad Expo 2015, curato da Susanna Vallebona per Spazio al Bello di Milano.

Ci sarà anche spazio per la musica il 19 marzo, con il concerto del LassatilAbballari, due ore di ritmi e danze con sonorità etniche e popolari provenienti da tutta Europa e con le esibizioni dei gruppi musicali cittadini. I turisti potranno anche assaporare le 101 pietanze di San Giuseppe e la pasta con la mollica direttamente in piazza Dittatura nella degustazione in programma dal 18 al 20 e il 26 marzo. Tra cucina e racconti, mercatini e contest fotografici, quattordici giorni intensi e ricchi di arte in ogni sua espressione.

«La festa di San Giuseppe - spiega Giuseppe Maiorana, assessore alla Cultura, Turismo e Spettacolo - è un momento importante per Salemi, su cui questa amministrazione, come già ha fatto lo scorso anno, sta puntando nonostante le ristrettezze economiche. Un'occasione fondamentale per rilanciare il turismo e far conoscere la nostra comunità. Una festa - continua - che abbiamo organizzato con il pensiero rivolto alle generazioni future, ma senza dimenticare per questo la storia, accostando alla tradizione delle cene diversi momenti culturali e di riflessione: la musica locale e popolare, l'arte contemporanea e la narrazione».

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12 marzo 2016
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