Archiviata l'inchiesta su Renato Schifani
L'ex presidente del Senato era finito sotto accusa per concorso in associazione mafiosa due volte nel giro di quindici anni
Il gip di Palermo ha archiviato l'inchiesta contro l'ex presidente del Senato, Renato Schifani, finito sotto accusa, con l'ipotesi di concorso in associazione mafiosa, per due volte nel giro di quindici anni, oggetto di due richieste di archiviazione e di un ordine di svolgere un supplemento di indagini, emesso dall'ex gip Piergiorgio Morosini, oggi membro del Csm.
Gli approfondimenti, tutti effettuati puntigliosamente, non hanno cambiato la sostanza dei fatti: ed è per questo che il giudice Vittorio Anania ha chiuso il caso, accogliendo la richiesta dei pm Paolo Guido e Nino Di Matteo, e dei difensori di Schifani, Franco Coppi e Francesco Bertorotta.
L'ex presidente del Senato, anche in base alle dichiarazioni di alcuni pentiti, tra i quali Gaspare Spatuzza e Francesco Campanella, era stato indagato per i rapporti con soggetti legati a Cosa nostra, da lui intrattenuti negli anni '80, quando non era in politica ed esercitava a Palermo al professione di avvocato. Secondo il gip, si trattò solo di rapporti di natura professionale e Schifani era all'oscuro del fatto che i suoi interlocutori fossero mafiosi.
"Sono ed ero sereno, le accuse contro di me non reggevano, avevo e ho sempre avuto fiducia nella giustizia" ha detto al Giornale di Sicilia l'ex esponente di Forza Italia, oggi tra i leader del Nuovo Centrodestra.
"La grande fiducia che il presidente Schifani ha riposto nella giustizia è stata ripagata". Così il leader del Nuovo Centrodestra, Angelino Alfano ha commentato la notizia. "La realtà ha avuto il sopravvento sulle accuse - prosegue Alfano - evidenziando la correttezza del suo comportamento e la serenità e con cui ha atteso la chiusura dell'inchiesta. Noi siamo sempre stati con lui, nell'assoluta certezza della sua linearità morale, professionale e politica".