In Sicilia continuano con successo le azioni delle forze dell'ordine contro la criminalità organizzata.
Mentre è ripresa sull'Etna l'emissione di cenere lavica e dal cratere di sud-est fuoriesce una grossa colonna nera lunga oltre un chilometro, nella città ai suoi piedi è stato arrestato Giuseppe Ercolano, 69 anni, cognato del capomafia ergastolano Nitto Santapaola (in regime di 41 bis), e considerato l'attuale reggente del clan mafioso catanese.
Una cortina di nera cenere si è dunque abbattuta sopra il mandamento Santapaola, per il quale sono stati emessi dal Gip Franceso D'Arrigo 45 ordini di custodia cautelare per altrettanti presunti appartenenti alla cosca. I reati ipotizzati a vario titolo nei loro confronti sono: associazione mafiosa, estorsioni, rapine e traffico di stupefacenti.
Giuseppe Ercolano, arrestato nel dicembre del 1992, era tornato in libertà il 22 gennaio del 2004, quando lasciò il carcere di Lanciano (Chieti) dopo avere finito di scontare una condanna a 12 anni di reclusione per associazione mafiosa che gli era stata inflitta nei processi denominati "Alleruzzo" e "Orsa Maggiore". Quando venne arrestato per la prima volta nel gennaio del 1989, era latitante da anni: venne scoperto all'interno della sua azienda di trasporti, la Avimec, dove aveva fatto realizzare un vano segreto, nascosto dietro una libreria mobile e attrezzato per lunghi soggiorni.
Gli arresti sono stati eseguiti dalla squadra mobile della Questura di Catania. I provvedimenti sono stati emessi su richiesta dei sostituti della Dda, Iole Boscarino e Paolo Filippelli.
L'inchiesta è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica etnea.
