Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Arrestati gli ''irriducibili'' di Lampedusa: non volevano essere rimpatriati

All'indomani della sfiorata tragedia lampedusana sommosse e incendi sono scoppiati anche a Malta

20 febbraio 2009

Dopo gli scontri e la sfiorata tragedia nel Centro di identificazione ed espulsione di Lampedusa, due
rivolte sono "divampate" a Malta nei centri di detenzione per migranti di Safi e Hal Far.
Come è avvenuto l'altro ieri nella maggiore isola delle Pelagie, gli extracomunitari hanno dato fuoco ai locali delle due strutture.
Mentre diverse squadre di Vigili del fuoco erano al lavoro per circoscrivere le fiamme, alcuni immigrati sono riusciti a fuggire approfittando del caos.
Anche a Malta i rivoltosi sono quasi tutti maghrebini per i quali dovrebbe scattare il rimpatrio coatto. Gli incidenti sono scoppiati dopo che nei due centri di detenzione si è diffusa la notizia degli scontri avvenuti a Lampedusa.

E sono stati arrestati i protagonisti della rivolta scoppiata ieri nel Cie lampedusano: venti tunisini che non volevano essere rimpatriati. Per loro è scattata la flagranza di reato con le accuse di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamenti.
Gli arrestati sono stati subito trasferiti in aereo da Lampedusa e rinchiusi nel carcere di Agrigento. Gli investigatori li hanno identificati grazie anche alle registrazioni dell'impianto di videosorveglianza della struttura. Nel video girato dalla polizia scientifica si vedono chiaramente il lancio di oggetti contro i poliziotti e i carabinieri da parte di un centinaio di migranti, il tentativo di sfondare il cancello del centro di Lampedusa e poi l'incendio divampato in uno degli edifici. Dal filmato inoltre si vede che un gruppo di tunisini, tutti uomini, inizia a lanciare armadietti in metallo, pezzi di sanitari, oggetti di vario tipo contro le forze dell'ordine che non hanno reagito, e una ventina di loro hanno subito contusioni. Si vede che i poliziotti, riparati da scudi, avanzano lentamente contro il gruppo di rivoltosi, costringendoli in un angolo, dove poi sono stati lanciati gas lacrimogeni. Solo allora si nota dal video che da due finestre di un edificio al primo piano inizia a uscire fumo, e subito dopo si notano le fiamme dell'incendio.
I migranti tunisini, che hanno guidato la rivolta, fanno parte di un gruppo di "irriducibili" che non vuole essere rimpatriato, e costringe gli altri extracomunitari a non toccare il cibo servito in mensa, minacciandoli e aggredendoli fisicamente.



A Lampedusa, è giunto anche il vice console della Tunisia per collaborare con le autorità italiane. Le autorità tunisine hanno chiesto all'Italia di accogliere a Lampedusa una delegazione del Comitato Superiore dei diritti dell'Uomo e delle Libertà Superiori per rendersi conto di persona della situazione dei tunisini che si trovano nel centro di accoglienza sull'isola. Il Comitato, un organismo statale, afferma di seguire con preoccupazione gli avvenimenti di Lampedusa, e nel "quadro delle prerogative di garanzia per i cittadini tunisini all'interno come all'estero, chiede alle autorità italiane di accogliere una delegazione affinchè il presidente e alcuni membri possano rendersi conto di persona della situazione dei cittadini tunisini". [Informazioni tratte da La Siciliaweb.it]

- "A Lampedusa è stata evitata una strage" di Alfio Sciacca (Corriere.it)

- Scontri a Lampedusa (Guidasicilia.it, 18/02/09)

- Fuoco e rivolta a Lampedusa (Guidasicilia.it, 19/02/09)

 

 

 

 

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

20 febbraio 2009
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia