Arrestati il figlio e l'avvocato di Sakineh
L'allarme lanciato da Schiffer, l'intellettuale francese che ha promosso l'appello in favore della donna
Sajjad Qaderzadeh e Javid Hutan Kian, il figlio e l'avvocato di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna iraniana che rischia la condanna a morte per adulterio, sarebbero stati arrestati l'altro ieri sera dagli agenti dell'intelligence iraniana, mentre stavano rilasciando un'intervista a due giornalisti tedeschi nell'ufficio dell'avvocato a Tabriz. La notizia è stata pubblicata dal sito d'opposizione iraniana 'Iranpressnews'.
A confermare questa notizia, sulla base di contatti con amici di Sajjad, è anche Taher Djafarizad, responsabile dell'organizzazione 'Neda Day' per la difesa dei diritti umani in Iran. "Ho parlato alcuni minuti fa con alcuni amici di Sajajd - ha detto ad Aki-Adnkronos International - che mi hanno riferito del suo arresto e di quello dell'avvocato. Sono stati fermati inoltre due giornalisti tedeschi che stavano intervistando Sajjad".
Secondo fonti raccolte da Daniel Salvatore Schiffer, l'intellettuale francese che ha promosso l'appello in favore di Sakineh, l'arresto di Sajjad Ghaderzadeh e dell'avvocato Houtan Kian è avvenuto domenica intorno alle 19.00 ora locale.
Il portavoce di Iran Human Rights Mahmud Moghaddam ha confermato il fermo, dicendo che l'arresto è stato "operato da agenti dell'intelligence iraniana e che, finora, non è giunta alcuna comunicazione ufficiale che spieghi i motivi" dell'operazione. Moghaddam, parlando all'agenzia Ansa, ha espresso tutta la sua preoccupazione, dicendo che il rischio che la condanna venga eseguita ora è più alto. Ora "Sakineh rischia molto di più. Teheran sta solo aspettando il momento giusto per l'esecuzione", ha detto, spiegando che "la sentenza, da un punto di vista legale è stata solo sospesa".
Secondo Schiffer non si hanno più notizie di Sakineh, dall'11 agosto rinchiusa nel braccio speciale della prigione di Tabriz. E lancia un nuovo appello alla mobilitazione: "Bisogna agire in fretta. E' urgente".
Contro la condanna di Sakineh la comunità internazionale si è mossa con diverse iniziative. I figli della donna, Sajjad, 22 anni, e Saideh, 18, preoccupati che la situazione possa precipitare rapidamente, hanno anche chiesto asilo politico all'Italia e a Silvio Berlusconi. Al momento Sakineh non rischia più la morte per lapidazione, ma l'impiccagione.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Aki, Ansa, Repubblica.it]