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Arrestato a Bagheria il latitante Antonino Lo Nigro

L'uomo era il nuovo capomafia del quatiere palermitano di Brancaccio

13 marzo 2009

E' finita dopo poco più di un anno la latitanza del boss mafioso emergente Antonino Lo Nigro, 30 anni, arrestato la notte scorsa dai carabinieri della compagnia di Bagheria (Palermo) all'interno di in appartamento nel centro del comune alle porte del capoluogo siciliano. L'uomo era ricercato dal 15 gennaio del 2008, e il suo peso criminale ha trovato conferma nell'indagine "Perseo" che nel dicembre scorso ha portato all'arresto di oltre cento presunti affiliati a Cosa nostra (LEGGI).
Insieme a lui è finita in manette anche una giovane amica 29enne del boss, che ha dato in affitto a Lo Nigro l'elegante appartamento in cui è stato bloccato.

Quando i carabinieri hanno fatto irruzione nell'appartamento, Lo Nigro Stava ascoltando in cuffia, a tutto volume, con gli occhi fissi sullo schermo del pc, un file mp3 di Tony Colombo, un cantante melodico palermo-partenopeo. Il trentenne, accusato di essere il nuovo capomafia di Brancaccio e di traffico di stupefacenti indossava una tuta da ginnastica e a causa del volume elevato con cui ascoltava canzoni napoletane si è accorto di aver finito la sua latitanza quando si è visto davanti un militare. Pochi minuti prima dell'irruzione dei carabinieri, intorno alle 9 di ieri sera, la sua amica, gli aveva lasciato i sacchetti con la spesa sul tavolo della cucina del monolocale in cui si rifugiava.

Lo Nigro era inserito nell'elenco dei 100 latitanti più pericolosi. Le indagini sul suo covo sono iniziate un mese fa, quando i carabinieri della stazione carabinieri di Bagheria hanno notato "un'anomala frequenza di giovani con precedenti penali" in via Paterna. Dopo alcuni giorni di appostamenti, gli investigatori hanno individuato il latitante.
Lo Nigro era sfuggito un paio di volte all'arresto. Lo aveva fatto prima a Palermo il 16 gennaio 2008 e poi a Siderno, nella locride, dove il ricercato insieme alla fidanzata nel luglio scorso stava trascorrendo le vacanze in un appartamento sul lungomare calabrese. In quella occasione il boss riuscì a far perdere le proprie tracce grazie ad una rocambolesca fuga. Ma nonostante il fatto che fosse latitante, Lo Nigro si sarebbe recato nei mesi scorsi anche in un ufficio del Comune di Palermo, per farsi autenticare la firma su un documento utile per un processo dove è imputato.

Lo Nigro era considerato uno dei principali interlocutori dei capimafia Salvatore e Sandro Lo Piccolo, nonché braccio destro di Andrea Adamo. L'ascesa del giovane boss della borgata di Brancaccio, grazie al traffico di cocaina, è dovuta anche a parentele influenti come quelle con Piero e Francesco Lo Nigro. Ma quello che conta di più è suo zio: Pietro Tagliavia, capomafia storico della famiglia di Corso dei Mille. "Lo Nigro - ha spiegato il Comandante provinciale dei Carabinieri di Palermo, colonnello Teo Luzi - è ritenuto un personaggio di spessore ed era destinato a raggiungere in breve tempo una posizione apicale in Cosa nostra, era specializzato nel traffico di sostanze stupefacenti".

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, Adnkronos/Ing]

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13 marzo 2009
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