Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Arrestato Nino Saccà, boss amico di Totò Riina

Latitante dal '93, Saccà è stato preso a Genova. Negli anni Ottanta fu introdotto nel gotha dei corleonesi grazie alla stima di 'Zu' Totò'

03 agosto 2011

E' stato arresto ieri a Genova, dai carabinieri della Compagnia di San Martino, Dante Antonino Saccà (detto Nino), 72 anni, uno dei massimi esponenti della criminalità organizzata genovese negli anni Settanta e Ottanta. Secondo gli inquirenti, era stato affiliato al clan dei corleonesi di Totò Riina e si era legato al camorrista Michele Zaza. Condannato nel 1993 per associazione a delinquere di stampo mafioso, Saccà era a latitante dal 2007, quando Corte d'appello di Venezia aveva spiccato un mandato di cattura a suo carico per un residuo pena di 4 anni e un mese per truffe. I carabinieri lo hanno arrestato a casa di parenti in via Bernabò Brea, dove trascorreva la convalescenza dopo avere subito un intervento chirurgico.

A a metà del 1980, l'elite della mafia era Totò Riina e si dice che Nino Saccà, messinese, sia stato portato dentro ai Corleonesi proprio da 'Zu' Totò'. Archeologia di Cosa nostra, ma non solo: Nino Saccà era davvero considerato un boss, collettore degli interessi di Cosa nostra palermitana e della Camorra della Nuova Famiglia, il cartello di cui facevano parte Michele Zaza, i Gionta di Torre Annunziata, i Nuvoletta di Marano di Napoli, i Bardellino di San Cipriano e Casal di Principe, i D'Alessandro di Castellammare di Stabia, gli Alfieri, i Galasso di Poggiomarino, i Giuliano di Forcella e i Vollaro di Portici che con la Cosa nostra di Riina avevano stretto alleanza.
Nino Saccà, fotografato agli inizi degli anni '80 in Costa Azzurra con Zaza e altri due-tre boss della camorra, era un uomo verso cui "ci si deve rivolgere con massima attenzione e mai giudicando un suo intervento". Un uomo di rispetto. E tale è rimasto negli anni fino a quando la malattia non l'ha portato in Francia, latitante, a farsi operare. La latitanza è divenuta convalescenza che 'si deve' trascorrere in famiglia. Così ai carabinieri di Genova, che il territorio lo conoscono bene, non è sfuggita la presenza di Nino. E l'hanno preso.
Certo, deve scontare 4 anni in esecuzione di un mandato di cattura internazionale per truffa, ma il curriculum vitae di Nino Saccà parla di ben altra attività: dal riciclaggio di denaro sporco alla bancarotta fraudolenta, sempre compiuta in nome e per conto di 'amici degli amici'. E nel lungo curriculum c'è anche un episodio extra: il favoreggiamento di Renato Vallanzasca, il Bel Renè che terrorizzò la Roma di fine anni '70, in una delle sue primissime evasioni.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, ANSA, Lasiciliaweb.it]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

03 agosto 2011
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia