Arriva in Italia il latte con la carta d'identità. Senza l'etichetta il latte non si potrà dire fresco
Sull'etichetta verrà indicato il luogo di provenienza degli allevamenti di origine del latte
L'Italia ha ricevuto dalla Commissione Europea il suo nulla osta all'etichette con l'indicazione di origine del latte fresco. Sulle etichette del latte fresco commercializzato verrà specificato il luogo di provenienza degli allevamenti di origine del latte, secondo quanto indicato nella lettera inviata dal commissario europeo per la sanità David Byrne al ministro per le politiche agricole Giovanni Alemanno.
Dopo l'etichettatura di origine per la carne bovina, per l'ortofrutta fresca e il codice di identificazione per le uova arriva quindi anche il via libera all'indicazione in etichetta della provenienza del latte fresco affinché - afferma la Coldiretti - possa essere assicurata la trasparenza dell'informazione ai consumatori e garantita la genuinità, la qualità e l'origine del latte acquistato. Una norma fortemente sostenuta dalla Coldiretti che ha avviato una campagna per l'Indicazione obbligatoria nell'etichettatura dell'origine dei prodotti alimentari, alla quale hanno aderito quasi un milioni di cittadini oltre ad associazioni dei consumatori, movimenti ambientalisti, gastronomi, nutrizionisti, rappresentanti delle istituzioni a tutti i livelli.
Ci sono ora le condizioni per superare una incertezza normativa che - sottolinea la Coldiretti - condannava all'anonimato la provenienza nazionale e impediva scelte di acquisto consapevoli, a prezzi adeguati, per i consumatori. Ma che rappresenta anche una importante iniziativa per frenare il brusco calo che si è verificato nei consumi di un alimento determinante per la dieta come il latte fresco che nei primi due mesi del 2004 ha fatto registrare un calo negli acquisti delle famiglie italiane pari al 4,2% in quantità.
Nell'arco degli ultimi cinque anni - conclude la Coldiretti - gli italiani hanno consumato a testa il 19% di latte fresco in meno per un valore che in assoluto è sceso a circa 16 litri/persona.
L'attuazione del decreto legge sul latte fresco impedirà, per esempio, alla Parmalat di utilizzare il marchio "fresco blu". Nel dl si dichiara, infatti, il "divieto all'utilizzo in etichetta della denominazione 'fresco' sui marchi di fabbrica o di commercio ovvero in denominazioni di fantasia". Secondo il ministro delle Politiche agricole e forestali, Gianni Alemanno, l’obiettivo è "evitare di trarre in inganno il consumatore e non creare confusione". Per questo, ha concluso il ministro, il termine fresco "potrà essere utilizzato solo nelle etichettature alimentari, ovviamente se c'è il rispetto del disciplinare stabilito dalla legge, e non nel marchio di fabbrica".