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Arriva la ''Social card'' da 40 euro mensili

Un milione e 300 mila persone riceveranno questo ''magro'' regalo di natale da parte del governo

27 novembre 2008

Un bancomat non intestato di colore azzurro, del valore di 40 euro mensili più gli sconti delle catene commerciali convenzionate. E' la "Social card" (una "carta di credito per i poveri"), un regalo da parte del governo per tutti quelli che non arrivano manco alla seconda settimana. Chi lo riceverà entro il 31 dicembre avrà già un credito di 120 euro per i mesi di ottobre, novembre e dicembre. E, a regime, sulle casse dello Stato peserà per 450 milioni di euro.
Sono queste alcune delle caratteristiche della social card presentata ieri dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, con una conferenza stampa a Palazzo Chigi, prima che il Consiglio dei ministri vari il decreto anticrisi. "Uno strumento nuovo, nel quale crediamo, assolutamente in linea con le raccomandazioni della Commissione europea" ha detto Tremonti, ricordando che si tratta di un provvedimento diffuso in altri paesi e che in Italia sarà necessaria, adesso, "una fase di adattamento". Un rammarico: solo il 5% della grande distribuzione, quindi le catene di supermercati, ha aderito al progetto della social card. "Speriamo che la percentuale salga", ha auspicato.

I beneficiari della social card, secondo le stime dell'Economia, saranno 1 milione 300 mila: cittadini ultrasessantacinquenni e famiglie con figli piccoli (fino a 3 anni) che abbiamo un reddito Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) fino a 6000 euro, non più di una casa, non più di un'auto. Per chi ha più di 70 anni, la soglia di reddito Isee che dà accesso alla carta acquisti è fino a 8000 euro. Nel caso di più figli sotto i 3 anni, gli accrediti si sommano. Chi non riceverà la lettera, ma ritiene di avere i requisiti, potrà rivolgersi alle Poste.
La social card serve anche per aderire alle "tariffe sociali dell'Enel, che esistevano già ma erano in freezer, nel senso che se non si andava allo sportello dell'Inps per richiederla, si restava fuori. Così, invece - precisa Tremonti - l'adesione alla tariffa sociale è automatica".
La social card, inoltre, rispetta la privacy. "E' anonima - ha spiegato il tirolare dell'Economia - quindi nessuno può dire che segna i portatori. La può usare chiunque". Tremonti ha annunciato che "già molte lettere sono state inviate a quelli che secondo i nostri archivi sono i beneficiari", e tutto è stato fatto "nel modo più semplice possibile". Per eventuali chiarimenti, ha concluso il ministro, "confidiamo nell'Inps, nelle associazioni di volontariato e nei Caaf".

Molte le critiche alla social card, definita dalle associazioni dei consumatori poco più di un'elemosina. Mentre il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani rileva come si tratti di un'idea vecchia, nata in un contesto economico e sociale completamente diverso: "Tremonti difende l'idea della social card dicendo: 'è stata introdotta nel 1939 in America'. E' proprio questo il problema. Non puoi riproporre nel nuovo millennio una cosa di 60 anni fa".
Il ministro dell'Economia del governo ombra del Pd, Pierluigi Bersani, rileva invece come la social card non sia assolutamente in grado da sola di risolvere i problemi dei cittadini in difficoltà economica: "I soldi non si buttano mai via, ma ci sono modi più dignitosi per darli. Piuttosto che importare modelli americani, noi preferiamo che si aumentino le pensioni e che si alleggerisca il fisco sui salari e sugli stipendi medio bassi, a cominciare dalla tredicesima di Natale. E, quindi, con un intervento largamente più consistente e strutturale rispetto a quello che abbiamo sentito e visto fin qui".

"Rifiutiamo l'interpretazione - ha risposto Tremonti - della social card quale visione compassionevole della società". Il ministro ha ribadito infine che "le situazioni di bisogno non si proclamano per legge, non è una questione di ingegneria sociale del governo". Coloro che hanno bisogno, insiste, "ci sono, e non sono stati mai sufficientemente considerati".

SOCIAL CARD: COS'È E COME FUNZIONA
La social card sarà una normale carta di pagamento elettronico, uguale a quelle che sono già in circolazione e ampiamente diffuse nel nostro Paese. La differenza è che "con la Carta acquisti le spese, invece che essere addebitate al titolare della Carta, sono addebitate e saldate direttamente dallo Stato".
Chi ne avrà diritto - Due le tipologie: gli anziani e le famiglie con bambini piccoli. Spetterà agli anziani, cittadini e residenti italiani, tra i 65-69 anni con redditi o pensione fino a 6.000 euro l'anno; oltre i 70 anni la soglia di reddito sale fino a 8.000 euro. Andrà poi alle famiglie con figli sotto i 3 anni, con un indicatore Isee di 6.000 euro. Il calcolo del reddito sarà infatti fatto con l'Indicatore di situazione economica equivalente (il cosiddetto Riccometro) già utilizzato per l'accesso ai servizi sociali.
Attenti a casa, auto e conto in banca - Per diventare possessori di social card bisognerà inoltre avere altri requisiti: possedere al massimo una casa, una autovettura (due in caso di una famiglia con figli minori) ed essere titolari di una sola utenza elettrica (una domestica e una non domestica per le famiglie con figli) o del gas (due per le famiglie). Inoltre non bisognerà avere più di 15.000 euro di risparmi in Banca o alle Poste (da soli o insieme al coniuge).
Quanto vale - Sarà finanziata con 40 euro al mese. Per le domande che saranno fatte prima del 31 dicembre la Carta sarà caricata con l'arretrato di 3 mesi, quindi con 120 euro. Successivamente gli importi saranno caricati ogni due mesi.
A che serve - Potrà essere utilizzata per effettuare i propri acquisti in tutti i negozi alimentari abilitati. Potrà servire anche per pagare usufruire della tariffa sociale dell'Enel. Ma il suo utilizzo a fini sociali sarà esteso.
Lo sconto - I negozi convenzionati che sostengono il programma acquisti faranno sulla spesa effettuata con la Card uno sconto. Per ora è fissato al 5% ma non è detto che possa aumentare.
Come ottenerla - E' già partito l'invio delle lettere alla platea di interessati. L'operazione sarà gestita dalle Poste alle quali ci si dovrà rivolgere per presentare il modello Isee compilato.

[Informazioni tratte da la Repubblica.it]

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27 novembre 2008
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